Archivio mensile:ottobre 2014

Una Casa di Riposo a San Martino? Scelta poco lungimirante

Il sistema della residenzialità per gli anziani non autosufficienti in Veneto non regge più. La situazione economico-finanziaria delle casse regionali, e all’interno degli Istituti, chiede una profonda revisione del sistema sociosanitario della nostra regione.
È questa la conclusione a cui il piano sociosanitario triennale da poco emanato e gli operatori del settore approdano, dopo gli interventi di riduzione dei finanziamenti e la revisione della spesa operata con gli ultimi decreti governativi.
Il sistema barcolla da quando la Regione ha tagliato le integrazioni alle rette per non autosufficienti portandole dal 50 al 30 %, facendo così impennare le rette a carico degli utenti i quali, anche a causa dell’incremento del costo della vita e di una sanità che va verso la privatizzazione con aumenti dei costi, scelgono di passare i loro ultimi e malandati anni magari con una badante a domicilio.
I conti sono presto fatti: le rette medie (con il contributo regionale) del recente passato (1.300/1.500 euro al mese) ora arrivano ai 1.800 euro medi mensili. È cambiato anche il sistema di assegnazione delle quote, dette impegnative di residenzialità. Mentre prima infatti esse erano assegnate direttamente alle strutture, ora sono in capo ai singoli utenti. I quali possono scegliere tranquillamente di cambiare struttura ospitante, portandosi via la loro quota assegnata dalla Regione o rimettendola alla nuova struttura ospitante.
Cosa ha provocato questo? Una “corsa” al vecchietto e alla sua impegnativa.
Meglio, si dirà. Così aumenterà la qualità dei servizi. Sbagliato. Si verifica invece il fenomeno detto “dei letti freddi”, ossia vuoti. Vuoti del sostegno economico regionale. E chi potrà mai permettersi di pagare rette complete di 2.500/3.000 euro al mese?
È bene che i sanmartinari sappiano che sono ormai in esaurimento queste impegnative. Questo significa che o ce l’hai o non ce l’avrai mai.
Anche i costi lievitano. E il personale costa. Cosa fanno allora i dirigenti delle Case di Riposo? Tagliano drasticamente il personale e le ore di assistenza che questo effettua. Ossia paghi di più e hai meno. Questi problemi li stanno vivendo ormai anche strutture a noi vicine, come Galliera Veneta e Camposampiero.
La ricca rete di Case di Riposo costruita nel passato si sta dunque sgretolando piano piano e si sgretolerà ancora di più dal momento che i piani sociosanitari, che stanziano anche i fondi per i servizi sul territorio, devolvono sempre più risorse anche ai servizi domiciliari e al volontariato.
Andare a costruire una Casa di Riposo, pubblica o privata che sia, è in questo momento una scelta sbagliata. Senza contare poi il problema enorme dei costi di gestione poi, quando sarà costruita. Significa caricare la collettività di un costo che è insostenibile già ora, anzi da tempo.
Che gli anziani siano sempre più soli e che si carichi di costi sempre maggiori i loro portafogli è una realtà. Ma caricare loro e tutti noi di costi che le amministrazioni pubbliche, con le casse sempre più vuote, non sono assolutamente in grado di sopportare, è una mezza follia. Lo diciamo noi, lo dice la Regione e lo dice il buon senso.
Appare dunque sempre più come un’impresa impossibile, nonostante la promessa elettorale di fare intervenire dei privati nella costruzione e nella seguente gestione.
Speriamo che l’Amministrazione comunale cambi idea, finché è in tempo. Ai concittadini purtroppo non ci resta che dire: chi vivrà, vedrà.

La redazione

Consiglio Com. – 9 ottobre 2014

Piano d’azione per l’energia sostenibile – PAES
Approvazione

Dopo l’approvazione del verbale del consiglio precedente, il sindaco è passato ad illustrare il PAES per la votazione. Ha fornito un’ampia spiegazione di come si tratti della seconda fase di un progetto già iniziato l’anno scorso e che rientra nel più vasto sistema di interventi per il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e l’utilizzo della fonti rinnovabili (Protocollo di Kyoto e Covenant of Mayors). Il primo passo è stato fotografare la situazione del comune suddividendolo per fasce in base alla produzione di CO2, il prossimo passo saranno le azioni da intraprendere.
La fascia che produce la maggior parte dell’anidride carbonica nel comune è quella residenziale (dato che la maggior parte delle abitazioni furono costruite durante il boom edilizio degli anni ’60) seguita dalle attività produttive, i servizi e, da ultimo, il settore pubblico.
Le attività previste nella seconda fase sono: la riqualificazione per rivestimenti e impianti di riscaldamento, il risparmio energetico, l’acquisto di energia “verde” (il comune già è fornito al 100% dal Consorzio energetico veneto), l’uso di lampadine a basso consumo oppure led ecc.
L’adozione del PAES consente inoltre di accedere ad appositi fondi europei.
La dichiarazione di voto del Progetto San Martino è stata espressa dal consigliere Campagnolo che ha espresso parere favorevole e, anzi, ha aggiunto dei suggerimenti e approfondimenti.

⊕ [ Si allega la dichiarazione di voto del Consigliere Campagnolo ] ⊕

Il sindaco ha risposto ad alcune delle osservazioni:

  • Le biomasse sono interessanti per il settore agricolo/boschivo ma sviluppano polveri sottili e gli idrocarburi policiclici aromatici sono cancerogeni.

  • Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, siamo a buon punto, tra i migliori.

Ditta Molino Cosma Snc
Progetto di ampliamento ad uso magazzino. Parere.

Il sindaco ha quindi proposto di modificare l’ordine del giorno passando ad analizzare la pratica del Molino Cosma (modifica approvata dalla falange verde, contrari i nostri quattro consiglieri). Si tratta di una pratica di sportello unico che si applica alle attività produttive in deroga allo strumento urbanistico.
Si tratta di un ampliamento di 1500 m² ad uso deposito per nuove farine, con conseguente chiusura dell’accesso su via Antonelli. Per tale pratica, l’art. 31 delle norme tecniche operative prevede la via dello sportello unico. La conferenza di servizi ha dato parare favorevole il 7 ottobre e la ditta ha una scadenza per ottenere finanziamenti il 10 ottobre, quindi si applica la procedura d’urgenza.
Il consigliere Zen ha preso la parola affermando che l’intervento era effettivamente importante ma, data la non possibilità di leggere la pratica e studiarla (per essere stata consegnata poche ore prima), il gruppo del Progetto San Martino non avrebbe partecipato alla votazione e i quattro consiglieri hanno lasciato l’aula.

⊕ [ Si allega la dichiarazione di voto del Consigliere Zen ] ⊕

Interrogazioni e interpellanze

L’ultimo punto prevedeva le risposte del sindaco alle interpellanze mosse nei precedenti consigli comunali. Il consigliere Zen ha suggerito che fosse opportuno dare lettura anche dell’interpellanza prima della risposta per meglio far capire l’argomento. A ciò il sindaco si è opposto citando il regolamento che non prevede questa possibilità [n.d.r. il regolamento, però, non ne fa divieto]. Zen ha provocatoriamente suggerito di chiedere a qualcuno dei consiglieri della Lega se si ricordassero quali erano state le domande formulate nelle interpellanze (sguardi smarriti dei consiglieri in sala come quando la maestra vuole interrogare).

Riproponiamo le interpellanze e l’argomento di discussione in breve
per meglio comprendere le risposte che abbiamo avuto durante questo consiglio:

  1. Risposte immediate ai Consiglieri
    che richiedano informazioni e chiarimenti…

    ⊕ [ Interpellanza del Consigliere Zen dell’8 settembre 2014 ] ⊕
    ⊕ [ Risposta all’interpellanza pervenuta in data 9 ottobre 2014 ] ⊕
  2. Show Motor Live 2014
    ⊕ [ Interpellanza della Consigliera Resoli dell’8 settembre 2014 ] ⊕
    ⊕ [ Risposta all’interpellanza pervenuta in data 9 ottobre 2014 ] ⊕
  3. Rotatoria di Campagnalta…
    ⊕ [ Interpellanza del Consigliere Campagnolo dell’8 settembre 2014 ] ⊕
    ⊕ [ Risposta all’interpellanza pervenuta in data 9 ottobre 2014 ] ⊕
  4. Multe non ancora incassate…
    ⊕ [ Interpellanza della Consigliera Marostica dell’8 settembre 2014 ] ⊕
    ⊕ [ Risposta all’interpellanza pervenuta in data 9 ottobre 2014 ] ⊕

La redazione

50 sfumature di verde

A volte mi capita di parlare con persone di passaggio a San Martino, persone di varia estrazione: colleghi di lavori, vecchi amici, semplici conoscenti.
I dialoghi vertono sugli argomenti più disparati: dal tempo che passa, al lavoro, alla crisi. Ma quando si arriva a parlare di San Martino si finisce spesso per notare quanto sia ‘verde’ questo paese!
Verde non solo nel senso dei prati e degli alberi (sperando che ne rimangano), ma anche dei campi e delle strade. Si, perché questo colore è sceso prepotentemente lungo le vie del Comune… Credo che il primato delle strade più verdi del Veneto appartenga a noi sanmartinari! Nessuno dei miei interlocutori è tanto fortunato… Loro sono abituati al monotono asfalto nero, con qualche sprazzo di bianco o giallo negli attraversamenti pedonali o lungo qualche cantiere…
Preso atto di questo primato, mi sono incuriosito e ho iniziato a osservare i colori che mi circondano… Ho realizzato che sempre più strade, sempre più fermate dell’autobus, sempre più edifici sono caratterizzati da varie sfumature di verde!
Forse, ho pensato, l’amministrazione comunale vuol far suo il concetto della Green Economy e del Protocollo di Kyoto….Forse l’amministrazione avrà anche pensato che, per dimostrare il rispetto dell’ambiente, si doveva partire con l’essere verdi nell’aspetto!
Non vorrei però che ciò sfociasse in un eccesso di zelo: sia ben inteso, il verde è un bel colore, come lo è il giallo del sole, o il bianco della neve o il rosso dei fiori o il blu della notte. Ma il verde è bello da vedere soprattutto dove siamo abituati a vederlo…nei prati, sulle chiome degli alberi, in un campo di calcio! In tutti gli altri posti un po’ di verde non guasta (sempre che non si vada contro la legge), ma esagerare non va proprio bene!

Qualcuno dirà che bisogna anche abituarsi alle nuove idee (l’amministrazione sposa il concetto che per fare le aiuole non serve più l’erba, basta del cemento verde!) o ai nuovi gusti (forse le passerelle della moda di Milano quest’anno hanno puntato sul colore verde…). Ma sinceramente non vorrei che di questo passo mi volessero far credere che, visto che il rosso è fuori luogo, d’ora in poi sarà bello il vestito color ‘verde valentino’. O che mi venisse detto che i Visitors non erano poi così cattivi … e che invece il vero cattivo era il rosso Mork!

Campretto2-rid

Da parte mia, continuerò a cercare tutte le tonalità di verde che mi verranno proposte dall’amministrazione. Sperando di non ‘diventare verde dalla rabbia’ perché è mancato un tono di trasparenza nella gestione della res pubblica! O di non finire a fumare qualcosa di verde per non pensare a quello che mi ha detto una vicina: “Ma l’amministrazione ha fatto scegliere il colore della scuola di Campretto al comitato genitori…Loro hanno scelto il colore verde!” Quando in realtà i presenti (rappresentanti del comitato e maestre) hanno potuto decidere solo tra 4 TONALITÀ DI VERDE precedentemente selezionate dall’amministrazione.
Nella speranza, infine, di poter scorgere il mio verde preferito: il verde speranza, speranza che le cose migliorino, speranza che gli amministratori (di qualunque colore), pur con i lori difetti e le loro divergenze, si confrontino sempre nel rispetto di tutti per il bene di tutti! Perché, in fondo, stanno gestendo la “RES pubblica”, non la “VERD pubblica”!

Un cittadino come tanti