Archivio mensile:luglio 2018

Il Consiglio comunale ridotto a mero osservatore della contabilità comunale

Come potrete notare, in Consiglio Comunale si va sempre meno (solo due volte nel 2018) e per mera registrazione di risultanze contabili.

Progetto San Martino cerca di ravvivarlo con argomenti di interesse generale: il Motor Show e la possibilità dei cittadini di accedere ai documenti pubblici.

[ Ordine del giorno del CC del 23/07/2018… ]

[ Interpellanza del Consigliere Zen… ]

[ Interpellanza del Consigliere Campagnolo… ]

Civiltà evoluta?

 

 

Civiltà: Stato di equilibrio politico ed economico, fondato sulle istituzioni e sul progresso tecnico.
Evoluto: Progredito, che ha raggiunto la piena maturità civile, politica, sociale: popolazione evoluta; idee evolute.

Con questa premessa e guardando queste foto, possiamo quindi definirci una “civiltà evoluta”? Sappiamo benissimo che è un tema a dir poco inflazionato in questo periodo, ma crediamo anche che non possiamo fermarci alla pura e semplice propaganda come “chiudiamo i porti”, “impediamogli di partire” o “riportiamoli a casa loro”, perché se queste persone sono disposte a morire nella ricerca di un futuro migliore, non si fermeranno mai! Chi mai se ne andrebbe dal proprio Paese se avesse un futuro o la possibilità di avere una vita per lo meno dignitosa? La risposta crediamo sia abbastanza ovvia.

Ed è qui, che noi come “civiltà evoluta” appunto, dovremmo fare un passo in più e cioè capire perché queste persone scappano e soprattutto da cosa scappano.

Le guerre, certamente, ma anche da sanguinari regimi di dittatura ed eccidi di massa, come in Sudan o in Zimbabwe* dove la vita umana non ha praticamente nessun valore. Chiediamoci allora come vengono armati questi regimi, chi vende loro le armi e la risposta non può essere che una sola: il ricco ed opulente occidente che vede questi massacri in TV nel salotto di casa propria dove al limite ci scappa un “poverini”. Rimandarli a casa loro è la soluzione?

A quelli invece, che non scappano dalle guerre, abbiamo tolto le poche fonti di sostentamento. Multinazionali che hanno sfruttato e stanno ancor oggi sfruttando le loro risorse, installando per esempio industrie chimiche a ridosso di laghi e bacini d’acqua utilizzati per la pesca o costruite su terreni destinati alla coltivazione degli ortaggi. In alcuni laghi lo sversamento di rifiuti tossici ha completamente eliminato la fauna marina e non c’è più neanche un pesce da pescare. Rimandarli a casa loro è la soluzione?

Anche noi siamo vittime dei mutamenti climatici e badate bene, causati da noi stessi, come logica conseguenza per avere accesso alle più svariate comodità e spesso imprechiamo se siamo vittime di incendi od alluvioni causati dal dissesto idrogeologico dovuto ad un’urbanizzazione a dir poco selvaggia, ma che dire allora di alcune zone dell’Africa dove questi effetti sono a dir poco catastrofici? Prendiamo per esempio il Lago del Ciad*, la desertificazione lo sta letteralmente “mangiando”. Rimandarli a casa loro è la soluzione?

NO! Non è la soluzione, perché questi uomini, donne e bambini continueranno a scappare finché noi “occidente” non prenderemo veramente coscienza di questi problemi cercando di risolverli alla radice. Difficile certo, lo sappiamo benissimo, perché è molto più facile rimanere seduti sulla propria poltrona imprecando contro l’ennesimo sbarco sulle nostre coste che alzarsi ed iniziare a porsi domande troppo “scomode”.

In definitiva quindi, proprio perché la nostra economia è basata sulle multinazionali globali i problemi vanno risolti a livello globale; lo aveva capito l’umanità dopo la seconda guerra mondiale e anzi già con la prima era stata creata la società delle Nazioni Unite. Certe organizzazioni come l’Onu vanno potenziate e aggiornate, non smantellate o rese inefficaci con veti incrociati.

Ci stiamo chiudendo in pericolosi egoismi!

* Per approfondire:

E’ veramente il sindaco Boratto il vero salvatore delle sagre?

Con soddisfazione anche noi abbiamo appreso dalla stampa che è stato adottato dal Capo Gabinetto del Ministero dell’Interno il tanto atteso provvedimento che semplifica l’organizzazione dei piccoli eventi e della sagre paesane. Era una decisione attesa e richiesta da mesi dalle pro loco e dalle tantissime associazioni che si vedevano costrette a rinunciare alle loro tradizionali iniziative.

Siamo rimasti sopresi però da come il nostro sindaco si è appropriato della paternità del provvedimento, quasi fosse un novello Salvini, nell’intervista rilasciata al quotidiano online “Padova Oggi”.

Allora abbiamo messo a confronto tre diverse modalità di presentare la stessa notizia sugli organi di stampa e come si può ben vedere il sindaco ha fatto pubblicare un articolo molto autoreferenziale. Forse perché si è a ridosso del Motorshow che ha molto bisogno di semplificazione burocratica. Mah!

Abbiamo capito però, ancora una volta, che la realtà può essere piegata e presentata in tanti modi, purtroppo sempre convincenti.

Allora è meglio verificare sempre prima di credere ad occhi chiusi.

 

Corriere delle Alpi 19 luglio 2018

Firmato il decreto “salva sagre”, meno burocrazia per gli eventi

Padova Oggi 19 luglio 2018

Cancellato il piano antiterrorismo, il sindaco Gerry Boratto “salva” le sagre

 

Ancora le strade al buio

Continua il nostro reportage sulle vie del paese al buio. Ecco alcune foto recentissime.

Con tutti i soldi spesi dall’Amministrazione per l’illuminazione pubblica che deve assicurare maggiore sicurezza ai cittadini ci ritroviamo in questa situazione abbastanza inquietante. Che sia tutta colpa dell’inefficienza dell’Enel? Bah, dubitiamo molto. Quali possono essere i veri motivi? Risparmio, guasti, programmazione?

Le tanto sbandierate prossime telecamere di videosorveglianza, finanziate provvidenzialmente da progetti extracomunali, saranno efficaci solo di giorno allora, dato che circa metà del paese è normalmente al buio di notte.

Alla prossima!