Negli ultimi tempi nel nostro Paese c’è stata molta confusione in ambito scolastico, sia a ridosso sia al rientro degli alunni sui banchi di scuola. Una retta scolastica per gli alunni iscritti al tempo pieno aumentata di tre euro farneticando non ben motivati costi di gestione, la soppressione del trasporto scolastico, la cancellazione del servizio dell’ingresso anticipato a dir poco vitale per alcuni genitori (entrambi a causa del Covid-19).
Questo ha creato del malcontento tra i genitori, con richieste di chiarimenti sia all’Istituto Comprensivo sia al Comune, molte delle quali rimaste senza risposta o con il classico scaricabarile che connota la politica italiana: il Comune che incolpa la Scuola, la Scuola il Comitato Mensa e così via a girare intorno. Un muro di gomma a dir poco incomprensibile.
A seguito, quindi, di questo malessere generale ed in continuo aumento, l’Amministrazione Comunale su alcune decisioni ha fatto poi marcia indietro, come il trasporto scolastico, mantenendo invece su altre una posizione alquanto rigida, arrivando quasi a minacciare la soppressione del Comitato Mensa nel prossimo anno scolastico a favore di servizi di ristorazione esterni.
Sempre a tal proposito ricordiamo che in realtà l’aumento è stato più di tre euro, perché fino all’anno scorso nella quota parte della retta mensile era compresa anche quella destinata ai progetti. Infatti, dei 67 euro mensili; 54 euro erano destinati al servizio mensa e 13 euro alle progettualità di plesso. Quest’anno invece i progetti esterni per volere dell’autorità scolastica sono stati aboliti, attribuendo la causa al Covid-19 e al fatto di evitare l’ingresso a scuola di soggetti esterni potenzialmente infettati. A questo punto sorge spontanea una domanda: come ci si comporterà con eventuali elettricisti, idraulici o altri professionisti del settore che avranno la necessità di entrare negli edifici? È solo un esempio, ma il problema e la contraddizione esistono.
Torniamo però alla retta: se da 54 euro si è passati a 70 euro l’aumento è stato ben più dei tre euro al mese! L’aumento è stato di 16 euro ovvero del 30%!
L’amministrazione comunale si è giustificata adducendo tale aumento ai maggiori costi che si andranno a sostenere, ma è qui che a nostro avviso è venuto a mancare il valore principale che dovrebbe animare un’amministrazione pubblica e cioè quello di essere vicino, al fianco del cittadino e cercare di sostenerlo, specialmente nel momento del bisogno e di difficoltà come questo, con alcuni genitori magari ancora in cassa integrazione o, peggio, che hanno perso anche il lavoro. Si poteva cambiare qualche voce di spesa ed offrire un servizio in più ai propri cittadini. Ma non è che a causa di alcune mancate entrate comunali (si veda la voce sanzioni della strada ovvero autovelox) si è deciso di recuperare le perdite gravando proprio sui concittadini? A pensar male si fa peccato, diceva un noto statista, ma spesso ci si indovina.
Alla fine ci chiediamo e vi chiediamo: ma la Scuola, da questa Amministrazione Comunale è visto come un costo o un investimento, un investimento sui nostri ragazzi, sul nostro futuro o più semplicemente una voce di spesa come tante altre?
Come Progetto San Martino, ad onore del vero anche con le altre minoranze, abbiamo fatto un’interpellanza comunale proprio su questi argomenti, augurandoci di avere al più presto una risposta chiara e trasparente da parte del Sindaco.
Aggiornamento del 21/11/2020
Qui potete trovare la risposta del sindaco alla suddetta interpellanza.