Archivio mensile:giugno 2021

A proposito di sindaci ed amministratori Luparensi

“Gestione privatistica del bene pubblico meglio inteso come bene comune”; un modus operandi tipico delle amministrazioni Luparensi?

A San Martino pare proprio sia così. Facciamo memoria senza avere la pretesa di raccontarVi tutti i numerosi casi avvenuti in questi anni ma nella convinzione che quelli di seguito riportati possano essere esemplificativi. Proviamo, quindi, ad analizzare alcune persone ed alcuni fatti.

Facciamo un breve excursus su come nell’ultimo ventennio, questo “modus operandi” sia stato assunto da ciascuna amministrazione e dal sindaco pro tempore in carica, evidenziando fatti a conferma di come, all’indomani delle elezioni il municipio sia stato “colonizzato” da ciascuno quasi fosse casa propria ed elencando i progetti rimasti nei cassetti e negli armadi degli uffici comunali senza che sia stata data continuità e preferendo, invece, di volta in volta, intraprendere nuove, diverse e dispendiose iniziative.

2004 – 2009 Sindaco Baggio: concorso di idee per la riqualificazione del centro storico e delle frazioni. 40.000€ di spesa per i premi ai partecipanti; Casa della cultura; PUT piano urbanistico del traffico: tutti progetti interessanti ma fatti rimanere sulla carta;

2009 – 2014 Sindaco Boratto: il suo programma “faraonico” doveva rovesciare la nostra città “come un calzino”; spesi solo di progettazione per centro sportivo con piscina in zona via Dolomiti più di 100.000€: studi e progetti rimasti sulla carta;

2014 – 2019 secondo mandato Boratto: casa di riposo: realizzata completamente da privati Gruppo Gheron; via Cardinale Agostini: quanti soldi per i cubi, metà dei quali parcheggiati in magazzino comunale o buttati qua e là giusto perché sono stati acquistati? Già mostrano segni di usura che richiede manutenzione. Quanti soldi per giostre non richieste e di pessimo gusto (vedi, ad esempio, area Chiesa storica di Monastiero)? 12.000,00 € spesi per i pentoloni di Via Rizzieri Serato e non sappiamo quante energie consumate per l’ipotesi di Via Cardinal Agostini “abbellita” con portici che ancora oggi non sappiamo con quale materiale sarebbero dovuti essere realizzati.

2019 amministrazione Bortot: ristrutturazione Centro Polivalente e nuovo Centro Multifunzionale. Progetti, questi ultimi, sui quali il confronto con le minoranze è ad oggi stato assente e per i quali l’importo iscritto a bilancio è di 800.000 € di soldi pubblici reperiti con accensione di mutuo; (di seguito estratto dal Bilancio di previsione 2021-2023)

Guarda caso l’importo esatto sfumato dalle casse comunali per il rimborso al privato a seguito della sentenza di condanna per l’abuso di via Julia (per maggiori informazioni leggete i precedenti articoli sull’argomento), che ha determinato il debito fuori bilancio dell’anno 2021.

Alla luce dei fatti narrati chiediamoci: è questo il modo corretto di amministrare?
Investimenti così importanti e significativi per i cittadini si decidono in completa autonomia senza consultare le minoranze o presentare il progetto alla cittadinanza raccogliendo eventuali spunti dopo un corretto e democratico confronto?

Ricordiamo che anche la nuova scuola media, annunciata alla cittadinanza con squillanti suoni di tromba durante la campagna elettorale, come nuovo polo scolastico, era nata nel nascondimento e con propositi finanziari che avrebbero minato il bilancio comunale per anni.
Solo grazie all’intervento del Commissario – che Progetto San Martino ha provocato contribuendo alla fine anticipata del secondo mandato Boratto – si è potuti intervenire e anche l’attuale maggioranza ha fatto tesoro delle critiche mosse alla precedente amministrazione riducendo – e rendendo in tale modo più fattibile – il progetto che ora ha avuto finalmente inizio.

Pensavamo che questa Amministrazione avesse compreso che il confronto può portare dei buoni frutti.

Invece, i nostri consiglieri continuamente umiliati con le lunghe attese per reperire i documenti dopo puntuali richieste di accesso agli atti o per ricevere risposte a precise domande, non riescono ancora oggi ad instaurare un dialogo costruttivo.

Le minoranze rappresentano quella percentuale di elettori che non hanno eletto il sindaco e che quest’ultimo ha il dovere di rispettare ed ascoltare.

Dal 1990 giacciono nelle segrete del palazzo progetti, taluni di grande rilievo (completamento del Polivalente) che con una oculata realizzazione a stralci potevano essere portati a compimento nei 30 anni trascorsi.

CI CHIEDIAMO QUINDI:

  • ma tutti questi amministratori hanno mai avuto a cuore una pianificazione urbanistica organica e seria, una visione lungimirante che guidasse, seppur a stralci, lo sviluppo del paese tenendo conto delle esigenze di TUTTI I CITTADINI (famiglie, giovani, imprenditori, bambini, anziani)?
  • Non abbiamo imparato ancora nulla dal passato o vogliamo perpetuare l’arroganza di realizzare in proprio il trofeo su cui incidere la propria firma a (triste) memoria delle generazioni future?

Conosciamo il significato di BENE COMUNE?

I cittadini di San Martino che Centro Multifunzionale devono aspettarsi?

Le voci parlano di un cubo piazzato nel giardino del Centro Polivalente (il cosiddetto Palabortot), ma è questo che la cittadinanza vuole e di cui San Martino ha bisogno?

Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto sono arrivate quelle che Progetto San Martino aveva preannunciato e che costituiscono un fardello per il bilancio e tutta la collettività.

La storia e la memoria insegnano ed il tempo è galantuomo! Gli amministratori si valutano in base alle azioni e ai risultati, impariamo tutti a diffidare di chi alza il tono della voce o la spara più grossa.

Il tempo è galantuomo, ma il bilancio del Comune no

Dopo la denuncia presso la Procura Generale della Corte di Conti di Venezia, effettuata prontamente (10/11/2015) dagli allora Consiglieri di minoranza Campagnolo Diego, Marostica Laura, Resoli Rossella, Zen Pierfrancesco, tutti di Progetto San Martino e da alcuni cittadini, dopo condanna conseguente innanzi alla Corte dei Conti, è arrivato anche il pronunciamento del Tar Veneto che ha ribadito l’illegittimità dell’operato dell’Amministrazione comunale di San Martino di Lupari, abituata a farsi bella con i soldi altrui (a tal proposito, alleghiamo articoli recentemente apparsi sulla stampa locale).
Ricordiamo che tale opera è stata alla base della campagna elettorale della Lega nel 2014, uno dei motivi di vanto a cui la gente (non tutta certo) ha plaudito.
Ebbene, è stato ora confermato che i lavori appaltati per la pista ciclabile sono stati pagati prima dell’assenso della Regione che nel 2011 aveva concesso al Comune € 700.000,00 per la pista ciclopedonale cosiddetta dell’Orcone (quella che, per intendersi, collega Lovari, frazione di San Martino di Lupari alla frazione di Villa del Conte, Abbazia Pisani), ma che non aveva poi adottato, a favore dello stesso Comune, il conseguente impegno di spesa e ciò a causa del sopravvenire di eventi calamitosi che avevano assorbito le risorse regionali.
Di questo avevamo già scritto e avvisato la cittadinanza che forse ancora non è consapevole del fatto che, con l’aggiungersi di questa ulteriore somma (€ 700.000,00) e dopo la restituzione della somma di € 803.000,00 (per la sanzione abnormemente irrogata dal Comune di San Martino di Lupari al costruttore degli immobili di Via Julia), il buco del bilancio comunale è ora pari ad € 1.500.000,00 (circa).
Purtroppo, per ripianare i danni di tale mala gestio, dovranno contribuire tutti i cittadini, anche coloro che non avevano votato il secondo mandato del Sindaco Boratto e che avevano compreso che non è con la vanagloria che si fa crescere un paese.
Vogliamo confidare che questa Amministrazione non aggravi la situazione (come già fatto per Via Julia) impegnandosi in ulteriori (e inutili) spese legali e resistenze che avrebbero solo lo scopo di allontanare le responsabilità da chi certe decisioni le ha a suo tempo assunte senza preoccuparsi dell’interesse pubblico.
Vorremmo dedicare questo scempio amministrativo a chi crede che l’importante è fare senza preoccuparsi del come si fa, a chi confonde la burocrazia con i controlli sulla legittimità, a chi apprezza le ingenti spese per il cosiddetto arredo urbano di Via C. Agostini, a chi ha voluto i pentoloni di Via Rizzieri Serato (ormai tramutati in cestini), a chi ha taciuto per le “esagerate” giostre dietro la storica chiesa di Monastiero, vorremmo poter dire a tutti costoro che hanno votato per chi ha effettuato tali scelte: vedetevela Voi ora, avete ottenuto ciò che meritate!
Con senso di responsabilità, invece, continueremo a cercare di far crescere la coscienza civica a costo di fare come il grillo parlante nella favola di Pinocchio ma sperando, nel frattempo, di non essere schiacciati dal debito.

Da “Il Mattino di Padova” del 06/06/2021

Da “Il Gazzettino” del 06/06/2021