Sviluppo del territorio

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Progetto San Martino: Sviluppo del territorio

Riqualificazione e ristrutturazioni abitative nel Centro e nelle frazioni; non si dimenticherà che il P.A.T. individua aree artigianali e industriali lontane dai centri abitati, nuovo interesse per le attività agricole

Lavoreremo per il recupero edilizio. Faremo una politica urbanistica che riduca i metri quadrati di costruzione in più. Concentriamoci sul “ristrutturiamo” e sul “restauriamo”.

Ci sono poi i bisogni delle famiglie che vanno ascoltati e ai quali vanno date risposte precise, sempre comunque compatibili con l’interesse comune.

Ci impegniamo a rivedere le aliquote previste per le perequazioni edificatorie, a non applicare nessun costo perequativo su lotti terreno concessi per la costruzione della prima casa, ad agevolare i restauri edilizi nei centri storici e gli interventi sul patrimonio edilizio in disuso e, come azione diretta, a fare la manutenzione degli edifici pubblici o a uso pubblico.

Sostenibilità ambientale: rispetto delle linee guida del P.A.T., promuovere iniziative sul commercio a chilometri zero, sull’uso dei prodotti locali in genere, costante attenzione alle emissioni inquinanti, all’aria e all’acqua (anche con convenzioni tra pubblico e privato), agli scarichi reflui, ai rumori e agli odori.

Questo nostro Paese ha una storia ricca di iniziative commerciali, artigianali, industriali che è stata la forza della sua crescita. Il lavoro ce lo siamo costruito passo dopo passo con le iniziative della nostra gente. In questo contesto, che è una grande ricchezza collettiva da coltivare, va inserita la relazione del binomio impresa produttiva-casa di abitazione. Va sempre tenuto presente che, mentre la prima crea lavoro e ricchezza, nella seconda c’è la vita di una famiglia. Noi dobbiamo lavorare per ridurre il conflitto sempre latente e possibile. Noi dobbiamo lavorare perché nella nostra comunità restino e crescano le imprese e costruiscono casa le nostre famiglie. C’è un equilibrio nella crescita che è importante affinché il paese resti paese e cioè non diventi centro industriale ( dove la ricchezza creata va ad altri paesi e a noi solo le problematiche) e non diventi dormitorio (dove le imprese vanno via con loro lavoro e la ricchezza prodotta e a noi solo le case) perché un paese dormitorio è la premessa del decadimento di una comunità.

L’Amministrazione ha l’obbligo di guardare il presente ma anche il futuro. Nell’ambito dei sistemi di lavoro e di comunicazione informatica, la banda larga e ultra-larga (con uso di fibre ottiche) possono fare la differenza.

Ci impegniamo ad agevolare le aziende per portare tali sistemi operativi informatici nelle zone industriali cercando di aggregare le attività produttive per metterle in rapporto con chi opera nel settore e per cercare di abbattere i costi. Sarà sicuramente un modo per valorizzare le numerose zone industriali che soffrono per carenza di servizi.

Va sostenuto lo sviluppo delle imprese agricole con l’impegno di promuovere il coordinamento con gli Enti territoriali (Comune, Consorzio di Bonifica, Regione, …) che sono a tutela del territorio in modo che il settore primario diventi promotore di altre attività dove i giovani, che vogliono intraprendere tali strade, possono trovare lavoro e soddisfazione.

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