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20 MESI PER CAMBIARE

Quali sorprese ha in serbo ora l’Amministrazione comunale?

Mancano meno di due anni alle prossime elezioni comunali e allora?
Allora non sono le allucinazioni da caldo, non sono le esalazioni e gli assordanti rumori provenienti dal cimitero o più esattamente dal motor show che anche quest’anno ha divertito migliaia di persone soprattutto non sanmartinare, non sono gli insulti tra leghisti ed ex leghisti, né i trasformismi di un sindaco transfuga che ovunque vada è comunque attaccato alla poltrona. Nulla di tutto questo ci spinge a credere che i fuochi d’artificio elettorali e preelettorali siano iniziati per la gioia di chi ama gli effetti speciali (anche quando sono panzane) piuttosto che la crescita socioculturale della collettività.

Volete la riprova? Ebbene un piccolo assaggio:

€ 24.000 spesi per la progettazione di una fantasmagorica copertura di via Cardinale Agostini. Credete che sfocerà in qualcosa di valido ed esteticamente qualificante? Siamo certi che non porterà a nulla e ciò vuol dire che il centro storico di San Martino sarà salvo oppure, se produrrà qualcosa, avrà la valenza urbanistica dei pentoloni di via Rizieri Serato, osceni nonostante la spesa di euro 12.000 e nonostante l’unico vero effetto fino ad ora prodotto: servire come cestini dell’immondizia, a dirla tutta, pericolosi per chi parcheggia e chi transita.

Il Dopo di Noi finalmente è partito in via Manin. Questa amministrazione ha concesso un terreno che le precedenti amministrazioni avevano previsto in altre aree. Qual è il merito visto che da decenni era in programma e comunque l’iniziativa graverà totalmente sull’Associazione e sulle famiglie interessate? Consapevole dello scarso apporto pubblico investito, per la prima volta nel discorso di apertura del cantiere il sindaco aveva tenuto un basso profilo, salvo poi attribuirsi meriti sui media quando nessuno poteva ribattere. Si è ben guardato da fare gli stessi discorsi di fronte al responsabile della cooperativa che si impegnerà fattivamente per la realizzazione e la gestione dell’opera.

– Vuoi vedere che gli euro 100.000 spesi per la progettazione del polo sportivo partoriranno un topolino e forse vedremo solo il primo stralcio di un campo da calcio?

– Finalmente una Casa di riposo (rigorosamente privata) si farà. Dopo aver in tutti i modi cercato di favorire i privati svendendo e svalutando il Polivalente, finalmente abbiamo la certezza che il luogo più importante di San Martino è salvo perché la Casa di Riposo non si farà in Centro. Se l’annunciata Casa di riposo verrà fatta sarà edificata in un’area a sud del cimitero al posto di un allevamento di maiali. Anche in questo caso i privati aiutano a far suonare le trombe ad un’amministrazione che non avrebbe né il fiato né le idee per degli utili programmi.

A dire il vero qualche idea strampalata in quest’estate ha serpeggiato nei bar e tra la gente incredula: sarà fatto un polo scolastico nell’arco di 2-3 mesi, gli edifici saranno realizzati in legno con tecniche innovative!

In realtà cose più modeste potrebbero servire meglio al paese.
Ebbene, persino questa Amministrazione ha compreso, guardandosi bene dal condividere iniziative e meriti, che realizzare una tensostruttura per le attività sportive è molto meno oneroso e poco importa se l’idea faceva parte del programma di Progetto San Martino.
Lo stesso potremmo dire per altre questioni carpite dal nostro programma e realizzate pavoneggiandosi come se fosse farina del proprio sacco. Cosa ne pensate, ad esempio, del Wi-Fi in biblioteca o della riduzione dei costi per l’utilizzo di aree pubbliche? Idee semplici, poco costose e utili, realizzate sbirciando il nostro programma.

In questo paese non esiste una dialettica politica, ma se c’è un Pinocchio che la racconta come vuole, c’è anche un Grillo parlante, che ha una sua utilità: la coscienza di un paese che troppo spesso ama il rumore delle sagre o di spettacoli come il motor show.
Non tutto ciò che luccica di nuovo è in regola o serve (le strisce pedonali verdi dovrebbero aver aperto gli occhi a molti) ed è così allettante come sembra!
Sempre a titolo esemplificativo e per farvi riflettere: che fine ha fatto l’Associazione che lo ha ideato la manifestazione di cui va oggi fiera la maggioranza? Parliamo della Edsport di Castelfranco che ha preferito defilarsi: perché?

Imparate a farvi delle domande e cercate delle risposte. Alcune, seppur parziali, le trovate sul nostro sito (www.progettosanmartino.com) e altre ne troverete ancora se ci seguirete. Noi ci siamo.

 

Ora c’è anche la legge nazionale per la realizzazione del Progetto “Dopo di Noi”. Si farà dunque questa casa alloggio?

Il 14 maggio 2016, dopo un doppio passaggio dal Senato alla Camera, è stata approvata la legge dello stato sul “Dopo di Noi”. Alleghiamo pertanto un interessante articolo sull’argomento.
Sarà questo il passaggio decisivo per sbloccare la situazione nella vicenda locale della casa alloggio, da tempo attesa dalle famiglie dei disabili del nostro paese?
Finalmente arriveranno allora i contributi tanto promessi, anzi più volte assicurati dai nostri amministratori comunali e di cui non abbiamo avuto più notizie.
Nel testo di legge si parla di 270 milioni di euro in tre anni che non sono pochi come avvio di tale importante iniziativa sociosanitaria. Il terreno edificabile è assicurato dal Comune, la gestione è garantita dall’Asl. Mancano solo i soldi: chiediamoli subito!
Che sia la volta buona dunque anche per la nostra comunità? Ce lo auguriamo tutti, maggioranza e opposizione.

da www.corriere.it

Disabili, è legge il «Dopo di noi»
Quando i genitori non ci saranno più

Il provvedimento prevede misure di assistenza, cura e protezione per le persone con disabilità grave orfane o senza sostegno familiare. Tra gli obiettivi: farle rimanere a casa, nel proprio ambiente e favorire percorsi di deistituzionalizzazione

di Maria Giovanna Faiella

L’angoscia dei genitori per il “dopo di loro”, quando i propri figli dovranno affrontare la vita da soli, con la loro disabilità, senza nessuno che se ne prenda cura. Per la prima una legge dello Stato sul “Dopo di noi” prova a dare loro una risposta.

90 milioni di euro previsti per il 2016

Con 312 voti a favore il testo unificato “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare” è stato approvato martedì pomeriggio in seconda lettura dalla Camera dei deputati, dopo le modifiche del Senato che avevano cercato di recepire i suggerimenti delle associazioni dei familiari. Contrario il Movimento 5 stelle, pur condividendo le finalità della legge. «Le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari hanno chiesto più servizi – afferma la deputata M5S, Giulia Di Vita –. Invece, con le agevolazioni previste per negozi giuridici prettamente privati, il provvedimento aiuta solo quelle famiglie che hanno già una disponibilità economica, cioè patrimoni che possono lasciare ai loro figli; quindi, potrà usufruire della legge una platea molto ristretta di persone con disabilità». «Con questa legge lo Stato si assume un impegno per dare risposte alle persone più fragili e restituire un po’ di serenità a tanti genitori – ribatte Ileana Argentin, prima firmataria di una proposta di legge poi confluita nel testo unificato approvato dalla Camera – . Ora finalmente ci sono fatti concreti perché per la prima volta c’è un fondo sociale specifico, pubblico, per il “dopo di noi”, con 90 milioni già previsti dalla legge di stabilità per il 2016».

Cosa prevede il provvedimento

Il provvedimento, composto da 10 articoli, disciplina le misure di assistenza, cura e protezione per le persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, in quanto sono venuti a mancare entrambi i genitori o poiché gli stessi non sono in grado di fornire un adeguato sostegno. Il testo modificato dal Senato estende le tutele anche alle persone con disabilità che, pur avendo i genitori ancora in vita, non possono beneficiare del loro sostegno. È quindi prevista la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori, ovvero “durante noi” e, inoltre, si specifica che «le misure sono definite con il coinvolgimento dei soggetti interessati e nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi».

In attesa dei Lep

L’articolo 2 fa riferimento al decreto che dovrà essere approvato sui Livelli essenziali delle prestazioni assistenziali (Lep) nel campo sociale, diritti che dovranno essere garantire su tutto il territorio nazionale. In particolare, nelle more del completamento del procedimento di definizione dei Lep, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con quello dell’economia e previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni, definisce gli obiettivi di servizio per le prestazioni da erogare, con decreto da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge.

Rimanere a casa

La legge istituisce (all’art. 3) il «Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare» presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione di 90 milioni di euro per il 2016, di 38,3 milioni per il 2017 e di 56,1 milioni annui a decorrere dal 2018. Il Fondo è destinato, in particolare, ad «attivare e potenziare programmi volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione, di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengano conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie, al fine di impedire l’isolamento delle persone con disabilità grave».

Limiti a soluzioni abitative extrafamiliari

In seguito alle critiche delle associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari che temono, dopo di loro, il ricovero in istituto dei loro cari, al Senato erano stati introdotti dei limiti alla possibilità di ricorrere a soluzioni abitative extrafamiliari, seppur temporanee e in caso di emergenza. Ora il nuovo testo dell’articolo 4 prevede che sarà possibile realizzare solo «ove necessario e, comunque, in via residuale, nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza, nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi».

Polizze assicurative, trust e altri negozi giuridici

Per i premi assicurativi sul «rischio di morte finalizzato alla tutela delle persone con disabilità grave accertata» l’importo che sarà possibile detrarre dalle tasse passa da 530 a 750 euro. Uno dei punti più contestati della legge approvata in prima lettura dalla Camera, è stato il trust (istituto giuridico che garantisce una protezione legale tramite un rapporto fiduciario tra chi dispone di un bene e lo affida a un soggetto che deve amministrarlo in suo nome ndr) in favore di persone con disabilità grave. Il principale timore dei genitori che non hanno un patrimonio da lasciare ai loro figli è che possano essere ricoverati in istituti o residenze protette, quando loro non ci saranno più. Il Senato ha accolto alcune richieste delle associazioni, ampliando esenzioni ed agevolazioni tributarie previste per i trust ad altri negozi giuridici già esistenti, quindi con una maggiore possibilità per le famiglie di scegliere. Il nuovo articolo 6 prevede che i trasferimenti di beni (materiali o immateriali) per causa di morte, mediante donazione, trust o a titolo gratuito, saranno esonerati dal pagamento dell’imposta di successione e donazione a condizione che «perseguano come finalità esclusiva l’inclusione sociale, la cura e l’assistenza delle persone con disabilità grave, in favore delle quali sono istituiti».

Dopo di noi: la resa dei conti

È già iniziato lo scarica barile

Ennesima promessa non mantenuta? E pensare che il primo aprile scorso si doveva festeggiare la posa della prima pietra dell’ambizioso progetto. E ora che farà la maggioranza al potere? Sarà utile forse pensare a una soluzione meno eclatante ma più facilmente realizzabile.”

Dal Gazzettino del 10 settembre 2015

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Ancora le vecchie promesse?

Nei giorni scorsi sono state consegnate dall’Amministrazione comunale ai consiglieri le “Linee programmatiche di governo 2014-2019”
elaborate dalla Giunta.

In attesa della prevista discussione in consiglio comunale, abbiamo dato un’occhiata al contenuto di quel documento e, a parte la premessa e i presupposti in parte condivisibili dell’azione amministrativa di un ente locale come il nostro, abbiamo pensato bene, per ora, di soffermarci solo sul capitolo riguardante le opere pubbliche, che sono in realtà la vera “ciccia” dell’operato di una maggioranza al potere.

Ma, mentre all’inizio della precedente legislatura nel 2009, agli impegni importanti era stata data una proiezione temporale di dieci anni, ora non se ne parla più. Si presume perciò che diventi obbligatoria la realizzazione completa nel prossimo quinquennio, specialmente delle opere già promesse. Anche perché l’attuale sindaco dovrà passare la mano alla prossima scadenza elettorale, come prevede la legge.

  1. La nuova casa di riposo (detta anche Casa d’Argento): nel testo stranamente non viene indicata la precisa allocazione mentre nel 2009 si indicava, nelle promesse elettorali, l’edificio dell’attuale scuola primaria.
  1. Il nuovo polo sportivo (solo il primo stralcio però):
    nell’area nord della ferrovia, come promesso anche nel 2009.
  1. Il nuovo polo scolastico
    (scuola primaria e secondaria di primo grado):
    in zona stadio, come promesso anche nel 2009.
  1. Il nuovo polo socio-sanitario:
    nell’area di Via Manin, come promesso anche nel 2009 ma allora nell’edificio dell’attuale scuola secondaria di primo grado.
  1. Il centro residenziale per disabili “Dopo di Noi”:
    nell’area di Via Manin, come promesso anche nel 2009.
  1. Lo spostamento della Biblioteca Civica
    e del Museo “Umbro Apollonio”
    :

    nell’attuale edificio del distretto sanitario di Via Trento. Ma che fine ha fatto allora l’ipotesi dell’Auditorium prospettata nel 2009?
  1. Non si capisce quale destinazione futura
    venga ipotizzata per gli edifici attualmente occupati dalla scuola primaria e secondaria di primo grado.
  1. Non si cita esplicitamente alcun
    intervento consistente sulle strutture sportive delle frazioni.
  1. Sono già terminate tutte le opere necessarie di
    manutenzione straordinaria (cioè costose) sugli edifici pubblici?

Come si vede, i dubbi sono tanti e piuttosto fondati. Sarà allora questa la volta buona? Chi vivrà, vedrà. Sarà certamente nostra cura pubblicare il testo integrale delle “Linee Programmatiche” non appena sarà approvato dal Consiglio comunale.

La redazione