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Mistificazione della realtà: demagogia e propaganda del potere

Seguire la politica ai giorni nostri
è sempre più problematico

Le cause sono molteplici ma, per tutti coloro che hanno un senso civico e civile ancora sensibile, per tutti quelli che seguono queste pagine, il senso dell’affermazione iniziale sarà più facile da comprendere se hanno avuto modo di ascoltare l’ultimo consiglio comunale (30 aprile 2015) o se hanno avuto la pazienza di leggere (per comodità troverete il testo in calce insieme all’ultimo intervento) l’interpellanza del 30 marzo 2015 del Capogruppo Progetto San Martino in relazione alla migrazione del consigliere Conte dal partito della Lega nord a quello di Tosi che parimenti corre alle regionali contro Zaia, suo ex compagno di partito. La risposta ricevuta è stata emblematica. La esaminiamo insieme a voi per capire cosa vuol dire, oggi anche in un medio/piccolo comune far politica ricorrendo alla propaganda, alla mistificazione e alla demagogia. Prove di demagogia e propaganda ne avevamo già avute e molte le abbiamo smascherate. A solo titolo esemplificativo vi ricordiamo gli oltre 30 milioni sbandierati per il polo sportivo e spariti dal bilancio dopo pochi mesi dopo le lezioni. Tuttavia, il 30 aprile u.s. si è andati oltre poiché il ragionamento politico, in questi tempi di grandi mutamenti, deve essere più raffinato della semplice demagogia: deve essere mistificante e sufficientemente ambiguo da lasciare l’ascoltatore confuso. Ecco allora che, a fronte di una necessità (necessità prevista nello statuto e nel regolamento del consiglio comunale) di comunicare la propria appartenenza politica e le variazioni che dovessero – come nel caso del consigliere nonché capogruppo Conte – intervenire nel corso del mandato ricevuto, il sindaco si inventa una risposta che di politico non ha nulla. Una risposta volta a nascondere la realtà e tenere coagulata una maggioranza almeno fino alle elezioni regionali. In tal modo se il proprio rappresentante più importante (Conte, per l’appunto) avrà successo, tutti, o la maggior parte di loro, potranno migrare senza vergogna come supporters di Tosi, viceversa, se il successo non dovesse arridere, molti potranno tornare all’ovile della Lega senza rimpianti. Ma andiamo per ordine, spiegando come questo ragionamento sia sorretto artificiosamente. Innanzitutto, ci viene riferito che non era necessaria alcuna comunicazione di appartenenza perché tutta la maggioranza (12) ha riconfermato la propria fiducia al sindaco e al programma elettorale. E allora? Per anni, e sempre e solo a titolo esemplificativo, la Lega ha appoggiato il programma di Silvio Berlusconi e la sua candidatura. Vuol dire che gli iscritti, nel momento del voto, appartenevano a Forza Italia? A dire del dottor Boratto questa maggioranza è stata eletta in una lista dal nome originale: “Lega nord-Liga veneta-Boratto sindaco”. Si tratta di un nuovo partito?

È questa la chiarezza che viene offerta ai propri elettori? Forse è un modo, peraltro non molto originale, di sfruttare l’ignoranza, il non coinvolgimento nelle questioni politiche di gran parte della popolazione. In fin dei conti, si dice, il sindaco è rimasto lo stesso! Tuttavia non c’è chi non possa comprendere che non è indifferente se una persona rimane in uno schieramento piuttosto che in un altro. Non è indifferente che Tosi, prima leghista, si metta a capo di una coalizione che si autodefinisce moderata. Bisogna avere, però, il coraggio di dichiararlo senza mistificare la realtà. Del resto se anche il nostro statuto e il nostro regolamento prevedono la necessità di definire la propria appartenenza, un motivo razionale ci deve pur essere: la trasparenza e l’informazione a favore dei propri cittadini! La risposta del sindaco, con un’arroganza che ci è nota, vuole aggirare l’ostacolo. Ma vi è di più e di peggio. Sempre nella stessa risposta, degna dei migliori romanzi di fantapolitica, gli estremisti siamo noi, noi di progetto San Martino che denunciamo questo modo opaco di comportarsi. Siamo noi che osiamo chiedere chi è il nostro avversario politico. Abbiamo usato una parola tremenda (“avversario politico” per l’appunto) che la direbbe lunga su chi siamo. Ma le considerazioni che vengono dalla dichiarazione del sindaco sono lì, a riprova del fatto che chi le ha pronunciate non ha nemmeno preso lontanamente in considerazione cosa sia la dialettica e men che meno quella che, da Heghel in poi, è stata definita dialettica del pensiero, dialettica politica. Del resto, per cinque anni nessuno lo ha contraddetto, non è abituato ad avere voci fuori dal coro (chi ha assistito ai consigli comunali di questi tempi e alle votazioni avrà potuto ammirare la compattezza di un gruppo di persone che non sentiamo mai parlare o avere idee personali, molti cittadini ci chiedono se siano umani o semplicemente si tratti di comparse aggregate per votazioni bulgare). Ed ancora. Nella sua nuova veste di moderato ci ha comunicato che siamo persino autorizzati a presentare 2/3 giorni prima del consiglio comunale delle interrogazioni in modo da avere durante lo stesso consiglio le risposte. Ebbene, è la prima volta – e ne prendiamo positivamente atto, forse fa parte di un ravvedimento o di una svolta politica – che ci viene riferito questo concetto perché, e tutti ne siamo testimoni, in molteplici occasioni ha pubblicamente dichiarato di voler dare risposte alle nostre richieste di chiarimenti al consiglio successivo sfruttando un regolamento non aggiornato (altro argomento su cui vanamente, da mesi, stiamo cercando di sensibilizzare la maggioranza). Ne prendiamo atto, ma certo è demagogico e strumentale ora, dire che siamo “Progetto delle interrogazioni” sbeffeggiando chi ha, e ha avuto fino ad ora, come unico strumento, per interfacciarsi e costringere la maggioranza a risposte serie e comunque documentali (e in quanto tali comprensibili da tutti): quello dell’interpellanza. Probabilmente la realtà è che la serie di domande – proposte fin dal primo consiglio comunale – iniziano ad infastidire la maggioranza. Dubitiamo che si tratti di un cambio di mentalità e di una richiesta di collaborazione che ci piacerebbe anche dare su argomenti condivisi o condivisibili (in più occasioni, se il documento da votare era comprensibile e positivo per la collettività, lo abbiamo votato senza indugio). Se così fosse e si trattasse di voglia di condivisione, il materiale su cui discutere e riflettere dovrebbe esserci consegnato ben prima delle usuali 48 ore (per amor di verità in questo ultimo consiglio comunale qualche ora in più c’è stata concessa).

La vera collaborazione va preparata con un’informazione adeguata e fornita per tempo. Del resto che si tratti di demagogia o comunque di un atteggiamento strumentale lo abbiamo potuto constatare anche quelle volte in cui la maggioranza ha cambiato programmi e magari, senza ammetterlo, ha sposato idee nostre o che non facevano parte della loro programmazione elettorale. Ad esempio se, invece del mega polo sportivo irrealizzabile, ora verranno realizzate una o più tensostrutture (argomento che in campagna elettorale in più occasioni abbiamo portato avanti), forse sarebbe opportuno un riconoscimento, con umiltà, di un’errata progettualità. La collaborazione nasce da un rapporto di pari dignità e di verità. Siamo pronti a verificarla, per ora registriamo furbizie da prosecuzione della campagna elettorale: peccato – viene spontaneo rammaricarsi – che alle regionali non si possa votare “Lega nord-liga veneta- Boratto sindaco”! Una lettura o rilettura consigliata a tutti: “La fattoria degli animali” di Orwell.

Il Capogruppo di Progetto San Martino


Consiglio Comunale del 30 marzo 2015

Il capogruppo di progetto San Martino, consigliere Zen, ha presentato un’interpellanza in merito alla situazione della Lega sanmartinara e alla regolarità della convocazione dei capigruppo e, conseguentemente, del funzionamento del consiglio comunale, dopo la spaccatura fra Tosi e Salvini.

[ Vedi l’interpellanza presentata dal Capogruppo di Progetto San Martino… ]
[ Vedi risposta all’interpellanza da parte del Segretario generale e del sindaco… ]


Consiglio Comunale del 30 aprile 2015

Dichiarazione e contestuale interpellanza del Capogruppo di Progetto San Martino

Le risposte ricevute questa sera non possono certo soddisfare chi conosce, o dovrebbe conoscere, lo statuto e il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Abbiamo chiesto di rispondere su un argomento e, come spesso accade, avete risposto con un altro e, comunque, non avete risposto a questa semplice domanda che riassumo: il consigliere capogruppo Conte ha/aveva il 23 marzo 2015 (o prima) inviato una comunicazione di fuoriuscita dal gruppo lega nord come si era letto sulla stampa? Si è formato un nuovo gruppo in consiglio comunale? La risposta era all’evidenza essenziale. Infatti, l’articolo 36 dello statuto prevede espressamente come organi istituzionali sia la figura dei gruppi consiliari sia dei capogruppo. Questo ruolo istituzionale è altresì previsto nel titolo secondo, capo secondo, articoli 8, 9 e 10, del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Non si comprende come mai da qualche mese persino gli inviti e le verbalizzazioni sono mutate. Si parla sempre e solo di consiglieri, non più di capogruppo e, quel che è peggio per il cittadino elettore, non più di gruppo consiliare. Poiché nello statuto e nel regolamento “i singoli gruppi devono comunicare per iscritto al segretario comunale il nome del capogruppo, entro il giorno precedente la prima riunione del consiglio neo eletto… Con la stessa procedura dovranno essere segnalate le variazioni della persona del capogruppo” e ancora il comma cinque ci dice che “della costituzione del nuovo gruppo deve essere data comunicazione per iscritto al presidente del consiglio, da parte dei consiglieri interessati.” Orbene, poiché questa comunicazione non è stata data pensavamo di poter proclamare, questa sera, che, questa maggioranza, tutti compresi, appartiene alla Lega Nord. Questa sera, invece, abbiamo appreso che tutti i consiglieri di maggioranza aderiscono ad una diversa lista “lega nord- Boratto sindaco”! Ma chi si vuole prendere in giro? È un nuovo partito? Non siete stati eletti in una lista civica ma nella Lega Nord! Fedeltà al programma e al sindaco non significa dichiarazione di appartenenza: non siete nati come civica! Poiché il segretario comunale, come sopra si è detto e dimostrato, deve accogliere le comunicazioni di appartenenza, pena ne consegue la soppressione di fatto e il mancato riconoscimento di organi istituzionali, e poiché anche le variazioni devono essere segnalate, il gruppo Progetto San Martino chiede che da oggi in poi vengano verbalizzate correttamente sia le convocazioni dei capogruppo che le loro riunioni – con la precisazione dei gruppi di appartenenza – sia i verbali del consiglio da un po’ di tempo cambiati. Il gruppo Progetto San Martino chiede al segretario comunale di assumere tutti i provvedimenti per far rispettare lo statuto e il regolamento, nella forma e ancor più nella sostanza. È un dovere istituzionale, fondamentale insieme a quello del rispetto della Costituzione. Lo statuto è fonte normativa subprimaria e il regolamento è fonte secondaria ma sempre fonte normativa. Riteniamo che cambiare le prassi di compilazione delle delibere e degli inviti sia, in questo caso e in questo momento, un atto di mistificazione al pari di dichiarare di appartenere a questa nuova formazione (“Lega nord – Boratto sindaco”), un modo per nascondere alla cittadinanza il proprio nuovo credo, per non dire – almeno fino alle prossime elezioni regionali – da che parte si sta. Forse dovremmo essere noi ad informare i Vostri elettori o ex elettori? Quanti di voi, consiglieri di maggioranza, confermate la fiducia al governatore Zaia e al segretario federale Salvini? Certo per rispondere occorre un po’ di coraggio e coerenza.

Il Capogruppo di Progetto San Martino

La redazione

Cronaca del CC del 30 marzo 2015

1) Veloce approvazione dei Verbali della precedente seduta del 22 dicembre 2014

2) Variante al Piano degli Interventi del comune di San Martino di Lupari

Illustrazione documento del sindaco ex. art 18 comma 1 della Legge Regionale 11/2004.
Tale punto non è stato oggetto di discussione, in quanto, con la Legge Regionale 11/2004 (art. 12), è stato cambiato l’Iter per quanto riguarda l’adozione di una variante al Piano degli Interventi. Ad oggi, infatti, la procedura prevede 3 passaggi in Consiglio Comunale:

a) Dichiarazione di Intenti, nella quale il sindaco ha illustrato le linee programmatiche.

b) Adozione della variante al Piano degli Interventi dopo incontro pubblico e discussione con Categorie sociali ed economiche interessate.

c) Approvazione definitiva dopo 60 giorni dal precedente consiglio, all’interno dei quali c’è il tempo per fare tutte le eventuali controdeduzioni rispetto al testo in discussione.

Pertanto, siccome l’ordine del giorno prevedeva la semplice Dichiarazione di Intenti (una mera comunicazione). Il punto non è stato messo in votazione.

Passiamo ora ad esaminare il contenuto della variante. Dal 2011 ad oggi sono state fatte 11 varianti al piano degli Interventi (approvato in via definitiva nel 2009), le quali hanno riguardato il Centro Storico, le Attività Produttive ed i lotti edificabili. Quella in esame è la dodicesima variante al Piano degli Interventi e nello specifico, riguarda l’ampliamento delle attività produttive. La variante si sostanzierà nei seguenti 4 punti:

1) Stipulazione di Accordi Pubblico-Privati: è previsto il concorso di risorse private, in quanto queste possono rendere più efficace l’intervento urbanistico (migliore qualità negli investimenti) e più efficiente l’investimento collettivo.

2) Riclassificazione di Aree Edificabili: alcune aree edificabili verranno rese inedificabili;

3) Creazione di Nuovi Lotti Edificabili: verranno previsti in alcune aree periurbane in conformità alle scelte strategiche del P.A.T.

4) Modifica a perimetrazione di U.M.I (Unità Minime d’ Intervento)

3) Piano di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie (Art. 1 co. 612 Legge 190/2014)

Il Comune, in osservanza alla Legge n. 190/2014 (ovvero il cosiddetto “Piano Cottarelli” e/o Piano di Stabilità 2015), ha deliberato l’approvazione del Piano di Razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie.

Nel caso di San Martino di Lupari, le società in cui il comune ha una partecipazione sono E.T.R.A Spa (Energia Territorio Risorse Ambientali) con una quota del 2,18% e S.E.T.A Spa (Servizi Territorio ed Ambiente) con una quota del 3,11%.

E.T.R.A. è una società nata nel 2005 dall’aggregazione dei rami d’azienda relativi ai servizi pubblici delle società S.E.T.A Spa, Altopiano Servizi Srl e Brenta Servizi Spa: esempi di servizi svolti sono, ad esempio, la gestione del servizio idrico integrato e la gestione dei rifiuti per quanto concerne il “Bacino del Brenta”, un territorio che va dall’Altopiano di Asiago sino alla cintura urbana di Padova.

La società è a capitale interamente pubblico (75 comuni-soci) ed ha 800 dipendenti.

S.E.T.A. Spa, diversamente, è una società patrimoniale formata da 5 amministratori, non ha dipendenti e dispone, assieme ad Altopiano Servizi e Brenta Servizi, della proprietà della rete su cui opera E.T.R.A.

Il piano di razionalizzazione, in ottemperanza al Piano di Stabilità 2015, prevede la soppressione di S.E.T.A, Altopiano Servizi e Brenta Servizi, in quanto società di soli amministratori, e la patrimonializzazione di E.T.R.A. Tale risultato è raggiungibile tramite due differenti strade: o la fusione di S.E.T.A., Altopiano Servizi e Brenta Servizi in un’unica società o l’incorporazione delle 3 società in E.T.R.A.

Il sindaco ha specificato che l’operazione è conveniente sotto il profilo dei costi: la sola fusione delle 3 società patrimoniali comporterà in automatico la riduzione del numerò di amministratori e porterà un risparmio di 150.000 Euro l’anno (passando dagli attuali 200.000 Euro a circa 50.000 Euro).

Per il consigliere di opposizione Zorzato l’operazione di patrimonializzazione di E.T.R.A. è non solo condivisibile ma anche doverosa, in quanto E.T.R.A. diventa più competitiva e non corre il rischio di essere assorbita da altre realtà similari (Aziende Municipalizzate “Multi-Servizi”).

Il capogruppo di Progetto San Martino, consigliere Zen, ha chiesto se è stata fatta una perizia per la stima del valore della rete, come attuato da altre multiutility (ad es. ATS Spa) e se l’intera operazione ha seguito criteri di trasparenza.

Il sindaco ha risposto che è intenzione del Presidente del Comitato di Gestione di E.T.R.A. quella di predisporre un Piano Industriale che definisca quali saranno i costi dell’intera operazione.

Il piano di razionalizzazione è stato approvato dalla maggioranza del Consiglio Comunale compreso il consigliere Zorzato, mentre Progetto San Martino ha deciso di astenersi, in quanto considera la delibera un atto dovuto, obbligato e sotto molti aspetti positivo ma al contempo è critico nei confronti dell’Amministrazione, la quale ha come sua prassi portato in approvazione la delibera all’ultimo momento, avendo come scadenza per l’approvazione proprio la data del 31-03-2015.

[ Dichiarazione di voto del Consigliere Campagnolo… ]

4) Richiesta Riclassificazione Grado di Protezione Fabbricato in Centro Storico di Monastiero di proprietà delle signore Bettan.

In seguito ad un’istanza promossa dalle signore Bettan Paola e Bettan Margherita, il sindaco, previo parere favorevole del responsabile d’area Geom. Stefano Baggio, ha posto in votazione una proposta di deliberazione avente per oggetto la modifica del grado di protezione di un fabbricato del centro storico di Monastiero, che passerà da 3 a 4.

Tale intervento, secondo le signore Bettan, è necessario in quanto il fabbricato si trova in pessime condizioni statiche ed igieniche, con pericolo di crollo. Una volta che il grado di protezione sarà diventato 4, sarà infatti possibile presentare un piano di recupero e prevederne la demolizione e la successiva ricostruzione.

L’Amministrazione vede con favore un intervento del genere in quanto migliora la sicurezza e consente un recupero degli spazi. Lo stesso consigliere Zorzato, che è apparso in straordinaria sintonia con l’amministrazione, ha ricordato quanto sia pericoloso l’incrocio fra Via S.Andrea, via Antonelli e via Papa Luciani, in quanto la strada proveniente da S. Andrea è molto stretta a causa proprio della presenza del fabbricato in questione.

La delibera è stata approvata da tutta la maggioranza e dal consigliere Zorzato mentre i 4 consiglieri di Progetto San Martino si sono astenuti in quanto non è chiaro se tale intervento abbia lo scopo di migliorare la viabilità presso l’incrocio o se ci siano altri interessi, come ipotizzato dai rumors che giungono da più parti. In assenza di un progetto debitamente illustrato e finalizzato in tal senso, il gruppo Progetto San Martino ha preferito astenersi.

5) Alienazione Area di Proprietà Comunale – Integrazione Piano delle Alienazioni 2015

E veniamo al piatto forte della giornata. L’Amministrazione Comunale intende inserire nel piano delle alienazioni un’area di 7200 mq interna al centro storico di San Martino di Lupari: l’idea è quella di istruire un bando di concorso aperto ad eventuali privati interessati all’acquisto, i quali avranno il vincolo di costruire su tale area una casa di riposo per anziani.

L’area sopra citata comprende, fra gli altri, il Centro Polivalente, il Parco della Serenissima ed il parcheggio della Serenissima: nel corso del dopoguerra è stata ceduta ad un I.P.A.B (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza) il quale avrebbe dovuto occuparsi della costruzione della casa di riposo.

Tale progetto, però, non ha mai visto la sua realizzazione.

È stato spiegato che probabilmente ciò è dovuto al fatto che la costruzione, in passato, è sempre stata considerata una soluzione anti-economica dalle diverse amministrazioni che si sono succedute.

Il sindaco ha poi affermato che attualmente a San Martino di Lupari ci sono almeno 74 persone che sarebbero interessate ad essere ospitate in una casa di riposo e che tale numero giustifica da solo la scelta di procedere con la messa in vendita dell’area per poter realizzare in un futuro ipotetico la costruzione desiderata.

Tutta l’opposizione è fortemente contraria al progetto portato avanti dall’amministrazione comunale. Prende subito la parola la consigliera di Progetto San Martino, Laura Marostica, che in primo luogo contesta la perizia fatta fare dall’amministrazione stessa (da un proprio dipendente) sul valore dell’area interessata, che viene stimato in 50 Euro / mq.

Tale prezzo è ritenuto troppo basso anche dal consigliere di opposizione Zorzato che ha citato, come esempio, la rotatoria di Campagnalta, dove l’acquisizione dell’area per la costruzione è stata pagata fino a 150 Euro / mq. Comunque l’area si trova in pieno centro storico e anche a un non addetto ai lavori appare evidente che il valore indicato è molto basso. Il motivo è da ricondursi molto probabilmente alla volontà, da parte dell’amministrazione, di portare a compimento almeno un punto del proprio faraonico programma elettorale rendendo appetibile l’area, anche a costo di svendere i “gioielli di famiglia”.

Ha fatto specie sentire il sindaco affermare, nell’introduzione alla delibera, che con questo atto l’amministrazione sta facendo tutto il possibile per realizzare la casa di riposo. Se poi il progetto non va a buon fine, non si può dare la colpa all’amministrazione stessa. Ascoltando tale affermazione ci si è chiesti nei confronti di chi il sindaco si è dovuto giustificare e se anche lui, alla fine, si stia rendendo conto sempre più di aver puntato sul cavalo sbagliato, vista la nota difficoltà che stanno vivendo le case di riposo in questo periodo.

Durante la discussione Zorzato ha dichiarato di non essere contrario a priori alla realizzazione di una casa di riposo ma propone di valutare con attenzione tutte le condizioni al contorno, cosa che l’amministrazione, svendendo con faciloneria il patrimonio comunale, non starebbe facendo per nulla l’interesse dei cittadini. Ha aggiunto, poi, che tale progetto risulta del tutto illogico dal punto di vista sanitario, visto che in parallelo si intende realizzare la casa del “Dopo di Noi” in via Manin, che è sua volta una struttura di assistenza sociale analoga.

L’Amministrazione, in difesa della sua scelta, ha spiegato che l’area in questione è a destinazione “servizi”: non si tratta né di un’area a destinazione residenziale né di un’area a destinazione industriale e pertanto la sua valorizzazione sarebbe, per forza di cose, attorno al valore stimato dal suo tecnico di fiducia nonché dipendente comunale (50 Euro/mq.).

A questo punto è intervenuta la consigliera di Progetto San Martino, Rossella Resoli, la quale ha avanzato la proposta di far fare una perizia sul valore dell’area a un ente terzo indipendente (come l’U.T.E.) ed ha espressamente chiesto perché tale soluzione non sia stata portata avanti dall’amministrazione. A questa richiesta il sindaco si è opposto con veemenza senza però dare motivo sensato al suo diniego e nascondendosi dietro all’affermazione che la stima, secondo lui, era corretta. È intervenuto il capogruppo di Progetto San Martino, consigliere Zen, che ha ricordato come tale operazione sia a rischio di esposto alla Corte dei Conti. Anche il consigliere Zorzato si è associato a questa considerazione e preoccupazione.

Progetto San Martino ha inoltre messo in evidenza, nella sua dichiarazione di voto, il fatto che si intende svendere una fetta importante del centro storico per una cosa tutto sommato inutile, visto che ad oggi chi ha nella propria famiglia anziani non autosufficienti preferisce in genere tenerli in casa ricevendo dei sussidi dal comune in aiuto piuttosto che confinarli in una struttura di assistenza.

Lo stesso atteggiamento dell’amministrazione è giudicato in questo senso contraddittorio, in quanto afferma di voler assistere gli anziani in casa con dei contributi ed al contempo intende costruire la casa di riposo: tutto questo fornisce la sensazione diffusa che, pur di dare seguito a fantomatiche promesse elettorali, questa amministrazione sia disposta a portare avanti progetti faraonici ed insensati.

Il punto 5) è stato infine messo ai voti: la maggioranza ha votato compatta per il via libera all’operazione mentre tutti i consiglieri di opposizione (Progetto San Martino ed il consigliere Zorzato) hanno espresso un voto contrario.

[ Dichiarazione di voto della Consigliera Marostica… ]

6) Comunicazioni del sindaco

7) Interrogazioni ed interpellanze

Il sindaco ha letto le risposte alle tre interpellanze presentate nella seduta del 22 dicembre 2014 che non hanno però soddisfatto i consiglieri di Progetto San Martino. Il consigliere di Progetto San Martino, Campagnolo, ha richiesto inoltre un’integrazione alla risposta, che per l’ennesima volta è stata data dal Sindaco in maniera parziale.

Il capogruppo di progetto San Martino, consigliere Zen, ha presentato un’interpellanza in merito alla situazione della Lega sanmartinara e alla regolarità della convocazione dei capigruppo e, conseguentemente, del funzionamento del consiglio comunale, dopo la spaccatura fra Tosi e Salvini.

[ Vedi l’interpellanza presentata dal Consigliere Zen… ]

La consigliera di Progetto San Martino, Resoli, ha presentato un’interpellanza in merito alla situazione della viabilità di Via R. Serato.

[ Vedi l’interpellanza presentata dalla Consigliera Resoli… ]

Il consigliere di Progetto San Martino, Campagnolo, ha presentato un’interpellanza in merito alla situazione del parco giochi Monte Rosa di Campagnalta.

[ Vedi l’interpellanza presentata dal Consigliere Campagnolo… ]

Progetto San Martino, supportato dal numeroso pubblico presente in sala consiliare, ha chiesto in particolare a tutti i consiglieri della maggioranza di fare luce sulle loro posizioni politiche, vista la spaccatura che si sta consumando a livello regionale fra tosiani e fedeli alla Lega.

Vista anche la posizione assunta dal capogruppo della Lega in consiglio comunale, Conte, e vista la nota vicinanza del sindaco Boratto a Tosi, scandalosamente nessuno dei consiglieri di maggioranza ha espresso la propria posizione, lasciando i cittadini e i propri elettori senza nessuna informazione in merito a chi sta attualmente amministrando il comune di San Martino di Lupari.

Il nostro sindaco e tutta la maggioranza hanno preferito infatti nascondersi dietro alla possibilità, data dal regolamento del consiglio comunale, di rispondere all’interpellanza nel consiglio comunale successivo, previsto per il 30 aprile 2015.

Vi aspettiamo numerosi.

Risposte alle interpellanze del CC 22 dicembre 2014

Sul mancato introito di circa 70 mila euro non pagati in 4 anni al comune dalla ditta che gestiva l’illuminazione del cimitero (che ha lasciato una fideiussione per appena 8 mila euro), sarebbe stato opportuno agire subito ai primi pagamenti andati insoluti e non aspettare 4 anni.

[ Link all’interpellanza della Consigliera Resoli ]
[ Risposta all’interpellanza della Consigliera Resoli ]


Richiesta di conoscere la situazione in merito alla riscossione delle multe per infrazioni stradali

[ Link all’interpellanza del Consigliere Campagnolo ]
[ Risposta all’interpellanza del Consigliere Campagnolo ]

La redazione