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Cos’ha fatto finora la giunta Boratto bis

Ormai sono trascorsi diciotto mesi dall’insediamento della giunta Boratto numero due, leghista di ferro un tempo e tosiana oggi.

Chi non ricorda le roboanti promesse proclamate durante la campagna elettorale del 2014 e contenute nel patinato fascicolo distribuito al suo termine dalla compagine politica che oggi amministra? Riteniamo un atto dovuto alla cittadinanza cercare di fare le pulci al loro programma elettorale, a modo nostro:

Il polo sanitario

A seguito del progetto di legge regionale n.11 approvato giorni fa e che ha azzerato tutti i contributi contenuti nella famosa legge “mancia” di aprile 2015, questa grande opera, che avrebbe dovuto ospitare anche il “Dopo di Noi” in via Manin, ora è diventata un autentico miraggio.

La casa di riposo

A sorpresa, l’area verde pertinenziale al Polivalente (una delle più belle e importanti aree del nostro centro) è stata messa all’asta con una cifra esigua a favore di eventuali privati disponibili a realizzare tale struttura per anziani.

Il polo sportivo

Con un colpo di spugna i 32 milioni necessari per realizzarlo sono spariti dal bilancio; ma ci sono i denari per comprare almeno il terreno in via Dolomiti, su cui intraprendenti privati vorranno poi costruire un nuovo stadio a spese proprie? Probabilmente la giunta Boratto si rassegnerà a realizzare una più modesta tensostruttura accanto all’attuale stadio (proprio come aveva proposto in campagna elettorale Progetto San Martino).

Il nuovo centro culturale

Quando mai potrà essere realizzato nell’edificio attualmente occupato dal distretto sanitario di via Trento se il nuovo polo sanitario non si farà?

Il polo scolastico

Idem come sopra. Se mai si farà il nuovo polo sportivo, quando mai si potrà realizzare il nuovo polo scolastico nell’area dell’attuale stadio?

Sicurezza

Il decantato sistema di videosorveglianza è stato implementato a sufficienza?
Il servizio di polizia locale è stato rinforzato e ottimizzato secondo le necessità della cittadinanza?
La mega convenzione che comprende molti comuni dell’Alta padovana – che ben poco hanno da spartire con San Martino – doveva essere solo annuale come richiesto da Progetto San Martino. Invece, continua e, soprattutto, non c’è una prospettiva per una cooperazione più realistica tra comuni contermini e somiglianti tra loro (Tombolo e Galliera).

Ambiente

Sono stati realizzati degli orti sociali. È tanto o poco? Anche in questo caso si tratta di un’idea copiata da altri (nella fattispecie dalla associazione A.L.T.A.) visto che abbiamo potuto appurare che le proposte di questa maggioranza sono solo da paese delle meraviglie.

La scuola

I contributi all’istituto comprensivo sono immortalati al minimo storico. La sistemazione del plesso scolastico di Campretto è completata in parte finora. E per gli altri edifici scolastici?

I giovani

Grave ritardo nella realizzazione della rete Wi-Fi negli edifici pubblici specie con riferimento agli altri comuni dell’Alta padovana. Ora, grazie anche al pressing di Progetto San Martino sul tema qualcosa, dicono, si muove ma nessun risultato ancora si vede.

Associazioni

Nessuna novità di rilievo. Chiamata a vuoto per l’utilizzo di una parte della stazione ferroviaria, non molto appetibile in verità.
Raccogliendo l’invito di progetto San Martino sono state abbassate le tariffe per l’affitto degli spazi pubblici ma sono ancora a pagamento e per le associazioni di volontariato le tariffe sono ancora alte.

Cultura

Museo Apollonio, come sempre. Qualche evento estemporaneo organizzato dai volenterosi appartenenti all’associazione Cartavetrata.

Viabilità

Quasi ultimata finalmente la sistemazione di via Serato che ha fatto penare la cittadinanza e molti esercizi andati in crisi per il lungo intervento. Aperta la rotatoria di Campagnalta con esiti ancora incerti e da verificare nel tempo. Del sottopasso promesso nemmeno l’ombra e la frazione di Campagnalta tagliata in due.
Completamento della pista ciclabile di Lovari con residue polemiche per via dei finanziamenti regionali che sembra non arrivino più ad oltre un anno dalla fine dei lavori e nonostante la sicurezza ostentata del sindaco. È tale la sicurezza che la maggioranza decide di spendere ben € 9.000 per finanziare una causa contro la Regione Veneto.

Variante 12 al Piano degli interventi: Una delle poche novità amministrative – merito essenzialmente di intraprendenti privati – che permetterà di introitare parecchi soldini di oneri urbanistici che rimpingueranno così le esauste casse comunali.

Le tasse

A dispetto delle promesse elettorali, è stata introdotta l’Addizionale Irpef che dovrebbe teoricamente sostituire parte della Tasi dal 2016. Ma se la Tasi verrà tolta dal governo centrale (ora è certo!), la decisione in merito all’addizionale verrà abbandonata o servirà a sanare il bilancio comunale in rosso? Mah!

Cambio di casacca

Meno importante dal punto vista amministrativo, ma non senz’altro da quello politico, è il cambio di casacca della quasi totalità dell’ex maggioranza leghista, che è diventata tosiana. Non rappresenta più un partito storico ma è una sorta di nuova lista civica che, illuminata dai fari di Tosi, è improvvisamente diventata simpatizzante del movimento “Fare”. Cosa sortirà tale decisione? Mah!

Va tutto bene allora?

Ai cittadini una non troppo ardua sentenza.

Viva il volontariato,viva le associazioni

Come farebbe una comunità a garantirsi una qualità di convivenza civile degna dell’epoca in cui viviamo senza la collaborazione attiva dei cittadini in prima persona?

I diritti primari devono essere garantiti dalle istituzioni statali e locali, è vero. Ma quelli che rendono più felici ed appagate le persone sono, spesso e per fortuna, salvaguardati dall’opera continua, disinteressata e solidale del variegato mondo del volontariato.

Il Veneto si contraddistingue per questo alto senso dell’altruismo nella sanità, nel sociale, nella dimensione religiosa, nel divertimento e nel tempo libero, nello sport, nella cultura, nell’ambiente, nell’arte e in tanti altri campi della convivenza civile.
D’altronde le istituzioni, in un periodo di così profonda crisi e di ristrettezza finanziaria generale, non possono più arrivare ovunque e per chiunque, se mai ci siano riuscite anche nel passato. Nonostante le accattivanti promesse elargite durante le campagne elettorali, le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli, non riescono più a rispondere in modo esauriente alle pressanti richieste di una società civile sempre più complessa. E probabilmente anche per un periodo a venire piuttosto lungo.

Anche nella nostra comunità cittadina le associazioni e i gruppi si sono accreditati positivamente presso l’opinione pubblica in molti settori e in ogni dove del territorio comunale. Tantissime sono infatti le associazioni che operano lungo tutto l’arco dell’anno e lo si comprende molto bene analizzando il calendario degli eventi diffuso dall’amministrazione all’inizio dell’anno in corso.
Ogni cittadino dovrebbe essere dunque grato a chi s’impegna nel volontariato purché poi le associazioni operino sempre nell’interesse generale dei cittadini, senza vincoli di appartenenza all’area di questa o quella forza politica in campo. L’impegno del volontario dovrebbe essere dunque disinteressato, senza recondite finalità più o meno esplicite e talvolta oscure alla comprensione del normale cittadino.

L’amministrazione, di converso, ha il dovere di sostenere i gruppi nelle primarie necessità di sopravvivenza e di funzionalità senza condizionarne il consenso con dubbi baratti elettoralistici, se non con velate regalie strettamente personali o campanilistiche, o addirittura con incarichi di lavoro un pochino facilitati e ripetuti nel tempo. Anche perché il cittadino ha ormai modo di conoscere, valutare, giudicare e, nel segreto dell’urna, scegliere poi al momento opportuno.
Esprimiamo questa preoccupazione perché anche nella nostra realtà locale questo potrebbe succedere, se non avvenuto. Molti sono i segnali di fatti accaduti, vicini e lontani nel tempo e che alcuni ben ricordano, che rischiano però di essere sottovalutati perché purtroppo ritenuti normali all’interno della dialettica politica, ma che possono nascondere talvolta forme di pericoloso egoismo. Dal nostro modesto osservatorio politico qualcosa si nota, ma purtroppo è alquanto labile alla lettura: saremo vigili se i cittadini saranno attenti.

In questi primi mesi del nostro impegno politico-amministrative abbiamo ricevuto alcune segnalazioni che non possiamo ignorare, anche perché una delle caratteristiche della nostra recente campagna elettorale è stata la trasparenza, oltre ovviamente alla partecipazione.
Nonostante questi possibili rischi di sottile ma impercettibile contaminazione, un plauso sincero va rivolto ai numerosi volontari con l’auspicio che ben presto diventino moltissimi.

Lunga vita dunque alle associazioni, a tutte.

La redazione