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Questo Wi-Fi non s’ha da fare, né domani, né mai

Queste le parole che immaginiamo siano state pronunciate da un tronfio Don Rodrigo, subito dopo aver appreso il risultato delle ultime elezioni amministrative che hanno coinvolto i cittadini di San Martino di Lupari nel maggio 2014. Perché di chi altri può essere la colpa se di Wi-Fi ancora non si vede…l’ombra?
Nelle intenzioni tanto sbandierate dall’Amministrazione nulla di più facile era cablare (n.b.: punto che faceva parte del programma di Progetto San Martino) una tecnologia a basso costo nei locali della biblioteca comunale ed estenderla successivamente alle varie strutture del comune (polivalente, salette nelle frazioni e uffici).

I vantaggi erano e sono tangibili:

  • consentire agli studenti che frequentano la biblioteca civica di poter accedere ad un servizio in grado di facilitare la ricerca dei contenuti necessari per lo svolgimento dei propri studi anche con mezzi di ultima generazione (smartphone, tablet, computer portatili);

  • consentire una più veloce ed efficace comunicazione tra le varie aree di lavoro della macchina amministrativa locale;

  • dare la possibilità a chi non è coperto dal servizio di internet veloce (ADSL, banda larga o reti 4G) di accedere ad internet.

Dopo un anno la nostra Amministrazione ha trovato il tempo (e la volontà) per occuparsi di tutte le più svariate questioni, meno che di questa. Le varie piste ciclabili, le rotonde, la sistemazione delle strade, dei marciapiedi, delle aiuole, delle postazioni di accesso ai servizi pubblici, etc, etc hanno prevalso sul Wi-Fi. Le numerose rimostranze pervenuteci in modo diretto e tutte quelle che, più volte, sono state espresse via social-network (tanto caro al nostro “bravo” sindaco) hanno portato, in alcuni casi, alla nascita di comitati spontanei che chiedono l’attivazione del servizio e che tentano di sollevare il problema ad ogni occasione possibile.

“Siamo ancora fermi alle quattro frecce” ci viene da dir osservando la situazione odierna. Senza conoscere precisamente le cause di questo colpevole ritardo (tutte le questioni rilevanti sono discusse senza rendere partecipi cittadini o professionisti locali ben disposti ad aiutare a fugare gli eventuali dubbi che potrebbero emergere) possiamo senz’altro evidenziare la solita delirios de grandeza, che pervade certe risposte anche pubbliche sullo stato dell’arte.

È troppo comodo liquidare il tutto sempre con le frasi “lo stiamo facendo”, “lo abbiamo già fatto, si informi meglio”, “per correttezza di informazione, bla bla bla bla e bla…”. Non giova certo all’immagine dell’Amministrazione e nemmeno porta ad una veloce risoluzione dei problemi. Anzi, in molti casi, con precisa volontà polemica, si denigrano domande ritenute scomode, poste da persone magari non direttamente informate dei fatti (e che non hanno la possibilità di farlo!) ma che constatano semplicemente, spesso con spirito costruttivo, l’inadeguatezza del servizio.

Su questo, come sull’estensione della fibra ottica anche in Veneto, tante piccole e medie imprese stanno riscontrando problemi di competitività e di efficienza anche nei rapporti con gli enti pubblici. Ammodernare le reti non è un’impresa semplice o che richieda investimenti da poco, ma, se non si ha la volontà di iniziare a piccoli passi ad affrontare il problema, forse non si è in grado di sfruttare nemmeno gli strumenti (bandi, concorsi, finanziamenti) messi a disposizione sia dall’Unione Europea che dalla Regione Veneto. In molti casi i comuni vicini (anche dello stesso colore politico, oh.., mmm… quale colore??) stanno facendo passi da gigante sotto il profilo della digitalizzazione dell’Amministrazione, ma tutto questo processo implica anche l’estrema diffusione delle informazioni rese facilmente accessibili dallo strumento stesso.

  • È questo uno scoglio insormontabile per la compagine che governa San Martino di Lupari?

  • Si ha la volontà di risolvere questo problema?

  • Non si è ancora trovato un partner locale disposto ad investire nel territorio in cui lui stesso opera?

È chiaro che bisogna coinvolgere i privati e le nostre imprese che sono spesso all’avanguardia. La tecnologia c’è, ma la volontà dell’Amministrazione manca. Manca la volontà di condividere un progetto utile al solo scopo di prendersi, successivamente, dei meriti su un tema in cui lo stesso Governo nazionale sta spronando le varie Amministrazioni ad assumere iniziative in materia; il tema è ovviamente l’informatizzazione dei servizi.

Non ci resta che tornare immaginariamente a quel ramo del lago di Como e assaporare una sempre fresca lettura non nella consueta forma che ormai dal 1827 è ripetuta infatti nelle edizioni cartacee che ora meriterebbero un’adeguata rivisitazione. Sicuramente la nostra biblioteca civica avrà nel suo archivio questo classico della letteratura italiana. Sarebbe auspicabile magari la sua consultazione anche con i mezzi che distinguono il nostro secolo e la fine di quello passato da quello del Manzoni e da quello del dominio spagnolo nella Lombardia, in cui è ambientato il celebre romanzo storico. Non dispiacerebbe vedere allora il nostro Don Rodrigo (il bravo sindaco) e i suoi compagni non solo utilizzare lo strumento magari in mobilità o wireless. Sarebbe bello immaginarli a pensare al perché quello strumento è stato inventato: abbattere le barriere e condividere le informazioni con persone dislocate fisicamente ai confini del mondo e non chiuse nel Castello dell’Innominato.

La redazione