Dopo la denuncia presso la Procura Generale della Corte di Conti di Venezia, effettuata prontamente (10/11/2015) dagli allora Consiglieri di minoranza Campagnolo Diego, Marostica Laura, Resoli Rossella, Zen Pierfrancesco, tutti di Progetto San Martino e da alcuni cittadini, dopo condanna conseguente innanzi alla Corte dei Conti, è arrivato anche il pronunciamento del Tar Veneto che ha ribadito l’illegittimità dell’operato dell’Amministrazione comunale di San Martino di Lupari, abituata a farsi bella con i soldi altrui (a tal proposito, alleghiamo articoli recentemente apparsi sulla stampa locale).
Ricordiamo che tale opera è stata alla base della campagna elettorale della Lega nel 2014, uno dei motivi di vanto a cui la gente (non tutta certo) ha plaudito.
Ebbene, è stato ora confermato che i lavori appaltati per la pista ciclabile sono stati pagati prima dell’assenso della Regione che nel 2011 aveva concesso al Comune € 700.000,00 per la pista ciclopedonale cosiddetta dell’Orcone (quella che, per intendersi, collega Lovari, frazione di San Martino di Lupari alla frazione di Villa del Conte, Abbazia Pisani), ma che non aveva poi adottato, a favore dello stesso Comune, il conseguente impegno di spesa e ciò a causa del sopravvenire di eventi calamitosi che avevano assorbito le risorse regionali.
Di questo avevamo già scritto e avvisato la cittadinanza che forse ancora non è consapevole del fatto che, con l’aggiungersi di questa ulteriore somma (€ 700.000,00) e dopo la restituzione della somma di € 803.000,00 (per la sanzione abnormemente irrogata dal Comune di San Martino di Lupari al costruttore degli immobili di Via Julia), il buco del bilancio comunale è ora pari ad € 1.500.000,00 (circa).
Purtroppo, per ripianare i danni di tale mala gestio, dovranno contribuire tutti i cittadini, anche coloro che non avevano votato il secondo mandato del Sindaco Boratto e che avevano compreso che non è con la vanagloria che si fa crescere un paese.
Vogliamo confidare che questa Amministrazione non aggravi la situazione (come già fatto per Via Julia) impegnandosi in ulteriori (e inutili) spese legali e resistenze che avrebbero solo lo scopo di allontanare le responsabilità da chi certe decisioni le ha a suo tempo assunte senza preoccuparsi dell’interesse pubblico.
Vorremmo dedicare questo scempio amministrativo a chi crede che l’importante è fare senza preoccuparsi del come si fa, a chi confonde la burocrazia con i controlli sulla legittimità, a chi apprezza le ingenti spese per il cosiddetto arredo urbano di Via C. Agostini, a chi ha voluto i pentoloni di Via Rizzieri Serato (ormai tramutati in cestini), a chi ha taciuto per le “esagerate” giostre dietro la storica chiesa di Monastiero, vorremmo poter dire a tutti costoro che hanno votato per chi ha effettuato tali scelte: vedetevela Voi ora, avete ottenuto ciò che meritate!
Con senso di responsabilità, invece, continueremo a cercare di far crescere la coscienza civica a costo di fare come il grillo parlante nella favola di Pinocchio ma sperando, nel frattempo, di non essere schiacciati dal debito.