Il Comune dei misteri

Il Comune dei misteri

Abbiamo atteso quasi due anni per vedere se l’amministrazione comunale cambiava passo e sperando che l’arroganza non fosse più un elemento distintivo di chi siede nella stanza dei bottoni.

Purtroppo Progetto San Martino, che ha sempre cercato negli anni di fare un’opposizione propositiva offrendo idee molte volte copiate da altri (ma ne siamo felici se ciò avviene per il bene della collettività), ha dovuto constatare che anche l’attuale compagine di maggioranza non brilla per trasparenza e collaborazione con le minoranze che, ricordiamo, rappresentano in termini numerici i due terzi della cittadinanza.

Certo è lontana l’era degli sprechi (da ultimo quello dell’arredo urbano che giace lungo le strade e nel magazzino comunale costato centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici), ma è ancora troppo vicina quella di un opaco (e non condiviso) lavorare per il bene pubblico.
La pandemia che da quasi un anno perversa in Italia e nel mondo non può giustificare né l’immobilismo né la mancanza di comunicazione e di motivazione in merito al proprio operato.

Da oggi, cercheremo di tenervi aggiornati sulle malefatte e sulle omissioni che, come minoranza, purtroppo continuiamo a constatare e siamo costretti a subire nonostante le reiterate richieste di chiarimenti e di informazioni.
Saremo sintetici nella speranza che, non appena potremo tornare ad incontrarci, potremo anche meglio illustrare la situazione che inizia a preoccuparci sotto molteplici profili.

  1. Se ancora non lo sapete, solo da poche settimane ha smesso di affiancare il sindaco un certo signor Zuliani incaricato di sostenerlo nel proprio operato in base a non meglio precisate competenze e necessità. Più di un cittadino, quando si muoveva per il Comune o andava a parlare con il sindaco, si trovava di fronte a questa persona che ascoltava, senza alcun mandato politico, le questioni personali dei cittadini.
    Eravamo preoccupati sia sotto il profilo della violazione della privacy che sotto il profilo della sicurezza.
    Fortunatamente dopo che Progetto San Martino ha chiesto chiarimenti, nonostante la difesa d’ufficio del ruolo di cui nessuno sentiva la necessità, “Macchia nera” (questo il soprannome dato in omaggio a un fantomatico personaggio di Topolinia) è sparito.
    Speriamo che non venga ripetuto l’esperimento perché riteniamo che le dimensioni di un paese come San Martino non richiedano esperienze “alla Casalino”.
    Pensate: il portavoce del Sindaco non aveva nemmeno nel proprio curriculum la partecipazione al Grande fratello!
  2. Se ancora non lo sapete, a San Martino vi è un assessore, il quale è anche consigliere comunale, che ha la propria indennità di funzione pignorata dall’Agenzia delle entrate. Tuttavia non è dato sapere se sia in regola con il pagamento delle tasse nei confronti del comune e degli enti ad esso riconducibili. Essere in regola è un requisito per poter partecipare all’agone elettorale ed essere nominati. È uno di quei requisiti richiesti dalla legge per attestare la probità dei rappresentanti nei confronti delle istituzioni. È un argomento di cui si è ampiamente parlato e non intendiamo infierire a livello personale. Questa persona, riteniamo, dovrebbe sentire il bisogno di rispondere e spiegare quanto accaduto ai propri elettori. Il problema, che invece riguarda tutti ma proprio tutti, attiene alla legalità dell’operato dell’amministrazione. Se chi di dovere ha controllato, non riusciamo proprio a capire perché questa maggioranza, invece di dare le opportune spiegazioni nelle competenti sedi (ovvero in consiglio comunale come indicato anche dalla Prefettura appositamente interrogata), si appelli a una pregiudiziale prevista dall’articolo 31 del regolamento del consiglio comunale. La norma è stata recentemente introdotta dalla maggioranza precedente – ma evidentemente ben conosciuta anche da questa, visto che la segretaria è la medesima – e costituisce un modo estremamente pericoloso per impedire il dibattito politico. Cosa significa in concreto invocare una pregiudiziale? Significa lasciare alla maggioranza decidere cosa discutere in consiglio. Peccato che questo argomento (la pregiudiziale) non fosse stato nemmeno inserito all’ordine del giorno nel quale, invece, era prevista espressamente la richiesta di spiegazioni nei confronti della situazione debitoria del consigliere/assessore. Tutti si aspettavano una normale esposizione di quanto accaduto e capire da dove nascesse il debito di oltre € 50.000 per il quale era stato azionato il pignoramento. La spiegazione non c’è stata perché il sindaco nello sbigottimento generale, anche dei propri consiglieri, si è ricordato che esiste questo articolo che amplia i suoi poteri tutt’altro che democratici.

Se non c’è nulla da nascondere, se tutto è chiaro e trasparente, perché non riferire al Consiglio comunale e quindi ai cittadini?

Nelle prossime puntate vi aggiorneremo perché gli argomenti che stanno passando sotto silenzio sono molti, troppi.

Vi aggiorneremo sul pericolo che sta correndo l’area circostante il polivalente, sulla scuola e sulla mensa e su molti altri argomenti che, ne siamo convinti, richiederebbero la partecipazione e la condivisione della cittadinanza.
Sicuramente le esigono i nostri lettori.