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Specchi per allodole

A seguire il comunicato stampa di Progetto San Martino condiviso anche con le altre minoranze in risposta all’articolo del sindaco del 5 marzo 2018.

L’articolo riportante un’intervista al sindaco di San Martino di Lupari, apparso il 5 marzo sulle pagine del Mattino di Padova, ha suscitato nelle forze di opposizione, da Progetto San Martino a Lavoro e Famiglia fino alla Lega Nord nelle cui file era stato eletto il sindaco dissidente Boratto, dapprima ilarità e poi rabbia e sconcerto.
Infatti, i consiglieri di minoranza con un comunicato stampa si chiedono cosa abbia realizzato del proprio programma dal momento che le più importanti promesse elettorali sono state cancellate fin dal primo anno del suo secondo mandato. Era stato promesso un polo sportivo da 30 milioni e con un colpo di penna è stato cancellato dal bilancio fin dal dicembre 2014, era stato promesso un polo scolastico e – alla faccia della programmazione – l’amministrazione continua a tamponare le situazioni esistenti dove riesce ad accedere a qualche contributo regionale, era stato promesso di non mettere mani nelle tasche dei propri cittadini e prontamente è stata introdotta l’addizionale IRPEF, e ciò a voler tacere degli introiti discendenti dalle sanzioni dovute per eccesso di velocità a seguito dell’installazione di numerosi autovelox. Scelte dettate dalla necessità di far cassa per coprire buchi di bilancio risalenti alla precedente campagna elettorale. Così la rotonda di Campagnalta che ha tagliato il paese in due senza la previsione di un sottopasso ciclopedonale e la pista ciclabile di Lovari che non ha avuto il finanziamento regionale e per la quale, pendendo un procedimento innanzi alla Corte dei conti, il Comune ha aperto un paradossale contenzioso proprio con la Regione.
Ancora, si ricorda in questo comunicato, come il sindaco si vanti di aver previsto la programmazione di una casa di riposo che certamente non vedrà la luce durante questo mandato e, soprattutto, come dimentichi di dire che si tratta di un’iniziativa del tutto privata, peraltro molto chiacchierata per le modalità oscure con la quale viene condotta e per i valori applicati alle perequazioni. Queste e molte altre sono le critiche delle minoranze le quali raccolgono quotidianamente le lamentele di cittadini, ad esempio in relazione all’illuminazione immotivatamente spenta in molte vie di San Martino: ma l’illuminazione a led tanto decantata dal sindaco non doveva permettere risparmi e quindi un miglio servizio?
Si tratta, sostengono le minoranze, di un’amministrazione del tutto deficitaria che cerca di farsi bella con poco e che sta isolando politicamente il paese. È stata abbandonata, ad esempio, la convenzione sulla polizia municipale dell’Alta padovana senza sostituirla con un servizio adeguato come più volte richiesto. Ancora, le minoranze sottolineano la gestione del tutto personalistica del sindaco, arrogante durante i consigli comunali e che non ha mai cercato la collaborazione delle altre forze politiche addirittura giungendo a cancellarle dal notiziario comunale che pure dovrebbe accogliere tutte le voci rappresentative della cittadinanza. Insomma, le minoranze di San Martino sono convinte che le frequenti apparizioni sui media del sindaco siano pura propaganda elettorale da parte di un soggetto alla ricerca spasmodica di visibilità politica. Recentemente, è comparso e ha parlato durante una convention di Forza Italia: sarà questo il nuovo cambio di casacca? Se lo chiedono le minoranze le quali rammentano che nel frattempo il sindaco continua a percepire una cospicua retribuzione regionale dal partito politico “Fare!”
“Sono ambiguità che dovrebbero essere chiarite ai propri concittadini invece di sviarli con il continuo uso di specchi per allodole” concludono unitariamente le opposizioni.

Non è uno SCHERZO!

No, non è proprio uno scherzo!
Purtroppo anche questa ennesima bravata dimostra lo scarso senso di legittimità e di trasparenza posseduto da questa maggioranza che ci governa.

La bravata e l’illegittimità stanno in questo: le Amministrazioni comunali non possono indirizzare il voto per il referendum, in tal senso sono state anche le indicazioni del Prefetto.
Su questo presupposto anche alcune amministrazioni leghiste dei dintorni hanno dovuto eliminare la propaganda già posta in essere; per lo stesso motivo il sindaco Boratto aveva negato una mozione dei due consiglieri leghisti superstiti. Tuttavia, ricordiamo che si tratta dello stesso sindaco che ha negato ai consiglieri la qualifica di gruppo Lega Nord-Liga veneta sostenendo, al contrario, che legittimamente solo loro possono denominare il proprio gruppo come Lega Nord-Boratto sindaco.

La coerenza giunge all’apice proprio in questi giorni in cui ci si sta organizzando per il referendum.

E’ oramai notorio che lui e i suoi fedelissimi sono fuori dalla Lega Nord, ma vogliono dimostrare al proprio elettorato di essere traditori solo parziali, diciamo di serie B. Nel senso che le loro tradizioni autonomiste vengono riaffermate con un fantomatico simbolo “San Martino cresce” che capeggia una foto con tutti i gli Amministratori di maggioranza (di Giunta o di Consiglio poco importa).
In questa foto sono tutti sorridenti perché sanno di aver raggirato il divieto sotto mentite spoglie.
Il simbolo sembra essere un unicorno, un mitologico animale destinato a sparire e utilizzato solo per queste elezioni. È certo che questo simbolo appena nato è già in via di estinzione anche se segna l’inizio della campagna elettorale.
Si estinguerà perché il gruppo “San Martino cresce – Boratto sindaco” non esiste attualmente nel nostro ordinamento comunale nè potrà esistere in futuro per il semplice motivo che l’attuale primo cittadino non si potrà ricandidare.

Qualcuno li sanzionerà per gli spazi elettorali usurpati e per il messaggio propagandistico utilizzato illegittimamente?

Se i cittadini hanno memoria storica e senso civico la risposta dovrebbe essere ovvia, almeno politicamente.