- Priorità Ignorate: Nonostante le promesse, l’amministrazione non ha indirizzato risorse verso le reali necessità dei cittadini. La manutenzione delle strade, resa urgente dalle piogge, rimane in attesa.
- Fallimento nel Finanziamento: L’iniziativa di restaurare la chiesetta di Lovari, non essenziale, evidenzia una gestione inefficace. La richiesta di fondi regionali è stata respinta per non conformità ai criteri del bando.
- Costo a Carico dei Cittadini: L’incapacità di ottenere finanziamenti esterni trasferisce il peso economico del restauro, stimato in 60 mila euro, direttamente sui cittadini.
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A proposito di sindaci ed amministratori Luparensi
“Gestione privatistica del bene pubblico meglio inteso come bene comune”; un modus operandi tipico delle amministrazioni Luparensi?
A San Martino pare proprio sia così. Facciamo memoria senza avere la pretesa di raccontarVi tutti i numerosi casi avvenuti in questi anni ma nella convinzione che quelli di seguito riportati possano essere esemplificativi. Proviamo, quindi, ad analizzare alcune persone ed alcuni fatti.
Facciamo un breve excursus su come nell’ultimo ventennio, questo “modus operandi” sia stato assunto da ciascuna amministrazione e dal sindaco pro tempore in carica, evidenziando fatti a conferma di come, all’indomani delle elezioni il municipio sia stato “colonizzato” da ciascuno quasi fosse casa propria ed elencando i progetti rimasti nei cassetti e negli armadi degli uffici comunali senza che sia stata data continuità e preferendo, invece, di volta in volta, intraprendere nuove, diverse e dispendiose iniziative.
2004 – 2009 Sindaco Baggio: concorso di idee per la riqualificazione del centro storico e delle frazioni. 40.000€ di spesa per i premi ai partecipanti; Casa della cultura; PUT piano urbanistico del traffico: tutti progetti interessanti ma fatti rimanere sulla carta;
2009 – 2014 Sindaco Boratto: il suo programma “faraonico” doveva rovesciare la nostra città “come un calzino”; spesi solo di progettazione per centro sportivo con piscina in zona via Dolomiti più di 100.000€: studi e progetti rimasti sulla carta;
2014 – 2019 secondo mandato Boratto: casa di riposo: realizzata completamente da privati Gruppo Gheron; via Cardinale Agostini: quanti soldi per i cubi, metà dei quali parcheggiati in magazzino comunale o buttati qua e là giusto perché sono stati acquistati? Già mostrano segni di usura che richiede manutenzione. Quanti soldi per giostre non richieste e di pessimo gusto (vedi, ad esempio, area Chiesa storica di Monastiero)? 12.000,00 € spesi per i pentoloni di Via Rizzieri Serato e non sappiamo quante energie consumate per l’ipotesi di Via Cardinal Agostini “abbellita” con portici che ancora oggi non sappiamo con quale materiale sarebbero dovuti essere realizzati.
2019 amministrazione Bortot: ristrutturazione Centro Polivalente e nuovo Centro Multifunzionale. Progetti, questi ultimi, sui quali il confronto con le minoranze è ad oggi stato assente e per i quali l’importo iscritto a bilancio è di 800.000 € di soldi pubblici reperiti con accensione di mutuo; (di seguito estratto dal Bilancio di previsione 2021-2023)
Guarda caso l’importo esatto sfumato dalle casse comunali per il rimborso al privato a seguito della sentenza di condanna per l’abuso di via Julia (per maggiori informazioni leggete i precedenti articoli sull’argomento), che ha determinato il debito fuori bilancio dell’anno 2021.
Alla luce dei fatti narrati chiediamoci: è questo il modo corretto di amministrare?
Investimenti così importanti e significativi per i cittadini si decidono in completa autonomia senza consultare le minoranze o presentare il progetto alla cittadinanza raccogliendo eventuali spunti dopo un corretto e democratico confronto?
Ricordiamo che anche la nuova scuola media, annunciata alla cittadinanza con squillanti suoni di tromba durante la campagna elettorale, come nuovo polo scolastico, era nata nel nascondimento e con propositi finanziari che avrebbero minato il bilancio comunale per anni.
Solo grazie all’intervento del Commissario – che Progetto San Martino ha provocato contribuendo alla fine anticipata del secondo mandato Boratto – si è potuti intervenire e anche l’attuale maggioranza ha fatto tesoro delle critiche mosse alla precedente amministrazione riducendo – e rendendo in tale modo più fattibile – il progetto che ora ha avuto finalmente inizio.
Pensavamo che questa Amministrazione avesse compreso che il confronto può portare dei buoni frutti.
Invece, i nostri consiglieri continuamente umiliati con le lunghe attese per reperire i documenti dopo puntuali richieste di accesso agli atti o per ricevere risposte a precise domande, non riescono ancora oggi ad instaurare un dialogo costruttivo.
Le minoranze rappresentano quella percentuale di elettori che non hanno eletto il sindaco e che quest’ultimo ha il dovere di rispettare ed ascoltare.
Dal 1990 giacciono nelle segrete del palazzo progetti, taluni di grande rilievo (completamento del Polivalente) che con una oculata realizzazione a stralci potevano essere portati a compimento nei 30 anni trascorsi.
CI CHIEDIAMO QUINDI:
- ma tutti questi amministratori hanno mai avuto a cuore una pianificazione urbanistica organica e seria, una visione lungimirante che guidasse, seppur a stralci, lo sviluppo del paese tenendo conto delle esigenze di TUTTI I CITTADINI (famiglie, giovani, imprenditori, bambini, anziani)?
- Non abbiamo imparato ancora nulla dal passato o vogliamo perpetuare l’arroganza di realizzare in proprio il trofeo su cui incidere la propria firma a (triste) memoria delle generazioni future?
Conosciamo il significato di BENE COMUNE?
I cittadini di San Martino che Centro Multifunzionale devono aspettarsi?
Le voci parlano di un cubo piazzato nel giardino del Centro Polivalente (il cosiddetto Palabortot), ma è questo che la cittadinanza vuole e di cui San Martino ha bisogno?
Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto sono arrivate quelle che Progetto San Martino aveva preannunciato e che costituiscono un fardello per il bilancio e tutta la collettività.
La storia e la memoria insegnano ed il tempo è galantuomo! Gli amministratori si valutano in base alle azioni e ai risultati, impariamo tutti a diffidare di chi alza il tono della voce o la spara più grossa.
Le risorse non vanno spese con dissolutezza
Nel Comune di San Martino di Lupari si è visto uno scenario veramente sbalorditivo negli ultimi mesi! Come purtroppo è malcostume italico ciò è avvenuto a ridosso delle elezioni.
Sono piovuti arredi urbani di lusso nel centro, con tanto di teche illuminate. E nei magazzini comunali sappiamo che ci sono altri arredamenti che aspettano di essere collocati nel Comune.
A vedere tutto questo sfarzo, sembra che San Martino di Lupari sia il paese dei balocchi! C’è denaro da spendere alla grande, insomma! E non dimentichiamo le giostre di quasi ben 130.000 € in quel di Monastiero (tra cui quella mastodontica e pericolosa dietro la chiesa)!
Sono tutti “regali” della precedente amministrazione con Sindaco Gerry Boratto, ex leghista che pur di vincere non ha badato a spese.
Ma la realtà è questa? Davvero c’è tanto denaro da spendere in fronzoli?
Sembra che le cose non stiano proprio così, anzi! Di recente una vedova con due figli minori ha subito lo sfratto perché incapace di pagare il mutuo della casa ed il Comune non aveva nemmeno un posto dove potere ospitare questa sfortunata famiglia.
Siamo senza spazi aggregativi ma in nemmeno 10 anni si rifà, per la terza volta e con dubbio gusto, il look all’intera via Cardinal Agostini.
Di fronte a tali tristi situazioni ci si chiede: ma era proprio necessario spendere soldi del Comune in arredo urbano di lusso? E se quel denaro fosse stato speso per creare immobili per le famiglie in difficoltà o per aiutare in qualche altro modo i cittadini nel bisogno? O se fosse stato usato per la biblioteca comunale (una delle più arretrate dell’Alta padovana) o per un piccolo teatro dove aggregare i cittadini?
Di questi tempi lo spreco non è proprio necessario! In futuro ci saranno altre famiglie e bisognosi che avranno bisogno dell’aiuto del Comune e l’attuale amministrazione (leghista) ne deve tener conto,
Quello che è successo a San Martino di Lupari in questi giorni è un chiaro esempio di un’amministrazione che non si è preoccupata dei suoi cittadini più bisognosi!
Noi di Progetto San Martino auspichiamo che l’attuale amministrazione sappia investire le risorse del Comune con saggezza e coscienza, senza sprechi né fronzoli, ma con amore per la collettività, senza la vanagloria cercata dai predecessori.