Non è uno SCHERZO!

No, non è proprio uno scherzo!
Purtroppo anche questa ennesima bravata dimostra lo scarso senso di legittimità e di trasparenza posseduto da questa maggioranza che ci governa.

La bravata e l’illegittimità stanno in questo: le Amministrazioni comunali non possono indirizzare il voto per il referendum, in tal senso sono state anche le indicazioni del Prefetto.
Su questo presupposto anche alcune amministrazioni leghiste dei dintorni hanno dovuto eliminare la propaganda già posta in essere; per lo stesso motivo il sindaco Boratto aveva negato una mozione dei due consiglieri leghisti superstiti. Tuttavia, ricordiamo che si tratta dello stesso sindaco che ha negato ai consiglieri la qualifica di gruppo Lega Nord-Liga veneta sostenendo, al contrario, che legittimamente solo loro possono denominare il proprio gruppo come Lega Nord-Boratto sindaco.

La coerenza giunge all’apice proprio in questi giorni in cui ci si sta organizzando per il referendum.

E’ oramai notorio che lui e i suoi fedelissimi sono fuori dalla Lega Nord, ma vogliono dimostrare al proprio elettorato di essere traditori solo parziali, diciamo di serie B. Nel senso che le loro tradizioni autonomiste vengono riaffermate con un fantomatico simbolo “San Martino cresce” che capeggia una foto con tutti i gli Amministratori di maggioranza (di Giunta o di Consiglio poco importa).
In questa foto sono tutti sorridenti perché sanno di aver raggirato il divieto sotto mentite spoglie.
Il simbolo sembra essere un unicorno, un mitologico animale destinato a sparire e utilizzato solo per queste elezioni. È certo che questo simbolo appena nato è già in via di estinzione anche se segna l’inizio della campagna elettorale.
Si estinguerà perché il gruppo “San Martino cresce – Boratto sindaco” non esiste attualmente nel nostro ordinamento comunale nè potrà esistere in futuro per il semplice motivo che l’attuale primo cittadino non si potrà ricandidare.

Qualcuno li sanzionerà per gli spazi elettorali usurpati e per il messaggio propagandistico utilizzato illegittimamente?

Se i cittadini hanno memoria storica e senso civico la risposta dovrebbe essere ovvia, almeno politicamente.