No all’abbandono del Duca d’Aosta

Sì al polo scolastico, no all’abbandono del Duca d’Aosta

Basta giochi di prestigio! Il Polo scolastico passa attraverso il cuore pulsante della cultura.

L’amministrazione uscente, spaccata in tre tronconi per i soliti giochi di potere legati a questa campagna elettorale, come il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Non perde il vizio di tirare fuori dal cilindro il coniglio all’ultimo momento, senza mai un confronto in Consiglio comunale e tanto meno con la cittadinanza. Questa volta il coniglio non si chiama polo sportivo da 32 milioni di euro, polo volatilizzatosi dopo poche settimane dalle elezioni del 2014, questa volta si tratta di qualcosa di più concreto: il polo scolastico.

Un’idea che anche Progetto San Martino coltivava da tempo ma che con sorpresa, solo durante il periodo della campagna elettorale, è stata manifestata, nella sua reale portata, dagli ex amministratori.

Si tratta di un progetto che gode anche del finanziamento statale e regionale per l’adeguamento sismico e per l’ammodernamento delle scuole.

Peccato però che tutto è stato fatto di nascosto, senza nessun confronto, senza nessuna condivisione. Siamo venuti a sapere solo dal Commissario prefettizio di una fase avanzata di richiesta di finanziamento. Correttamente il funzionario statale ha chiesto anche il parere delle minoranze per procedere con un’ulteriore richiesta di finanziamento. Progetto San Martino non si è tirata indietro, anzi vede in questo nuove entrate la possibilità di portare avanti concretamente l’idea di un polo scolastico. Si, concretamente ma in modo molto diverso da quanto ideato dagli ex amministratori di maggioranza.

Una cosa è certa: l’ambizioso progetto di un polo scolastico deve essere portato avanti senza abbandonare o, peggio, vendere il Duca d’Aosta! Se non lo avete ancora capito qualcuno dell’ex maggioranza ha impegnato per anni le casse comunali -e quindi la collettività tutta- senza prevedere come utilizzare un gioiello di famiglia, anzi nei corridoi delle segrete stanze si vocifera che quel qualcuno abbia pensato addirittura alla vendita della scuola storica del Duca d’Aosta. Scuola vincolata non solo giuridicamente ma anche ai sentimenti e ai ricordi di tanti cittadini di San Martino.

Per noi, e molto prima della campagna elettorale, il Duca d’Aosta deve essere il centro del Polo culturale: sede ideale per la biblioteca, il museo e la sala polifunzionale per convegni e attività teatrali. Come si può pensare di affastellare questi tre importanti elementi, futuro centro della vita pubblica, all’interno di uno spazio scolastico già angusto e dotato di una viabilità problematica?

È questa la grande novità, la grande differenza tra il nostro progetto e quello degli altri che, ad oggi, nulla hanno pensato per quella che sarà l’ex sede delle scuole elementari. Non basta ipotizzare un polo scolastico che accorpi scuole medie e elementari in via Firenze, bisogna sapere anche cosa si farà di un così importante polmone verde e spazio urbanistico che verrà liberato dallo spostamento di molti alunni. Speriamo solo che a nessuno passi per la mente di speculare su quest’area baricentrica per la città e la storia di San Martino!

Ad onor del vero, oltre a questa differenza sostanziale nel portare avanti l’importante progettualità del polo scolastico, vi è una macroscopica differenza anche di stile: noi questo progetto lo condivideremo con tutti e non lo terremo nascosto in un cassetto, presentato solo durante la campagna elettorale come il solito gioco di prestigio. Non ci stiamo giocando solo la credibilità ma anche il futuro economico e, soprattutto, culturale del nostro Paese! Gli ex amministratori fingono di non conoscere questo piccolo particolare o, semplicemente, fanno quello che hanno sempre fatto considerando “cosa loro” le risorse comunali.

Queste iniziative non possono essere condotte da un uomo solo al comando e ciò proprio perché si stanno gestendo le risorse di un’intera comunità.

Il 22 maggio la nostra idea è stata presentata alla cittadinanza e siamo convinti che troverà maggiori favori rispetto ad un progetto concepito come si trattasse dell’ennesima furbata dimenticando o speculando su un’area che costituisce uno dei beni più preziosi della nostra collettività.

Quindi convintamente sì al Polo scolastico, ma altrettanto convintamente sì al Polo culturale presso il duca d’Aosta!