Siamo ormai a fine maggio del 2020. Da oltre due mesi gli studenti di tutta Italia, assieme ai loro insegnanti e genitori, si stanno adattando ad un metodo di apprendimento a distanza.
Ad oggi, con una buona precisione, è possibile affermare che è meglio di niente, e se il vecchio modello di insegnamento era il meglio, va cercato un punto in mezzo, il compromesso possibile e realizzabile, per aiutare soprattutto coloro (studenti) rimasti più indietro per vari motivi.
Questo punto, per essere al passo coi tempi, non deve avere vincoli. A seconda delle necessità, deve potersi muovere liberamente dalle mura domestiche (posizione attuale) alle mura scolastiche (posizione fino ai primi di marzo).
Le persone in questi due mesi si sono adattate, ed hanno adattato gli spazi e i tempi delle loro case, promuovendole una volta in più a diventare Case con la C maiuscola, cioè vive, pulsanti come un cuore che modifica ogni secondo il proprio volume.
Crediamo che si debba agire per permettere al punto di tornare a vivere all’interno della Scuola con la S maiuscola, perché diventata anch’essa viva, come un cuore che sa adattare i suoi spazi per accogliere gli studenti, sangue vitale, in sicurezza.
I metri quadrati delle aule, delle palestre, delle biblioteche, delle mense, non dovranno più essere un numero fisso, incommutabile. Se la distanza X tra due studenti dovesse cambiare, allora lo spazio delle aule cambierà, le pareti interne si apriranno o sposteranno. In più, le palestre, biblioteche, mense diventeranno nuove aule mutando fisionomia anche nell’arco della stessa giornata.
Per San Martino di Lupari, il mese di giugno deve diventare il mese della ri-progettazione.
Abbiamo la fortuna che ad oggi il cantiere del nuovo plesso scolastico deve ancora partire, e con i contributi statali del decreto rilancio di maggio, puntare a realizzare una scuola a geometria interna variabile, e all’acquisto o noleggio di spazi prefabbricati come container o casette di legno, da inserire nei plessi delle scuole primarie con funzione di aule e/o mense. In questo modo potrebbe essere ancora garantito il tempo pieno, al quale alcuni genitori guardano con una certa apprensione.
Suggeriamo una variante al progetto della nuova scuola secondaria inserendo, se possibile, pareti mobili ogni due classi contigue. Ogni classe deve essere dotata di lavagna LIM e impianti acustici per permettere di seguire la lezione anche agli studenti più distanti dall’insegnante.
Spazi variabili come investimento per il futuro , una Scuola viva le cui pareti possono adattarsi al mutare della natura, e compiere un ulteriore passo verso quella intesa Scuola-Famiglia-Cittadinanza a cui Progetto San Martino crede oggi ancora più intensamente, e al recente documento pubblicato nel sito rimandiamo il lettore interessato.
Confidiamo che questo suggerimento sia accolto e considerato, trovandoci a disposizione per un aiuto concreto.
Leggi anche l’interpellanza presentata in Comune dai nostri consiglieri.