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Le nostre considerazioni sulla sfiducia all’Amministrazione in carica

I nostri concittadini avranno appreso dai quotidiani e dalle televisioni locali che sabato 8 gennaio, in occasione del Consiglio Comunale, 3 consigliere componenti della maggioranza, di cui due assessori, hanno dichiarato di non approvare il Bilancio previsionale (DUP) e si sono dimesse, sfiduciando di fatto l’Amministrazione in carica.

Il giorno dopo sono state tacciate da traditrici con un vergognoso volantino “anonimo” distribuito per le vie del paese, indicativo solo della protervia dei codardi estensori che non hanno avuto il coraggio di firmarlo. Sono continui gli articoli e interviste al sindaco in cui si afferma che le loro dimissioni sarebbero dipese da interessi personali non soddisfatti e si prospettano tragiche conseguenze per il paese qualora arrivi un commissario.

PSM intende quindi, innanzitutto, condannare il modo vergognoso con cui sono state attaccate le tre consigliere Adriana Favarin, Mary Visentin e Michela Zanandrea per la loro scelta. Il volantino con le foto di ciascuna stigmatizza in modo irrispettoso e denigratorio la loro persona e la legittima presa di posizione, mirando a screditarle nella considerazione dei concittadini.

La politica al femminile si distingue anche per la concretezza e, in questo caso, anche per la scelta delle tre consigliere di restare coerenti ai loro principi e alle promesse elettorali, riconoscendo loro il coraggio di aver interrotto una esperienza politica inconcludente e poco trasparente.

Ma qual è la vera questione su cui interrogarsi?

Quando 3 componenti della maggioranza decidono di non votare a favore del bilancio previsionale e si dimettono, quando nel giro di poco più di due anni la maggioranza perde 4 componenti di cui 2 assessori con ruoli rilevanti, bisogna chiedersi se le persone che si sono assunte la responsabilità di governo del paese ne siano in effetti capaci.

Quanto è successo anche nel corso dell’ultimo anno ne fa fondatamente dubitare, come pure le reazioni scomposte a quest’ultimo fatto.

Se anziché prevenire la disgregazione del gruppo, aprendo un confronto, si è preferita la disfatta per poi incolparne chi l’ha solo resa manifesta, riteniamo che la fiducia di chi ha votato l’attuale ex maggioranza sia stata mal riposta.

Una necessaria precisazione: PSM ha votato contro il DUP così non permettendo l’approvazione del bilancio previsionale, non per far cadere il sindaco ma perché il documento prospetta una visione del paese che non ci appartiene! Sia sufficiente un solo esempio su tutti: sono stati tolti i soldi stanziati nel bilancio precedente per l’ampliamento delle scuole elementari per utilizzarli per la realizzazione del “Palabortot”, opera che, per come è stata concepita, non ha un’identità e rovina una zona centrale del paese.

Infine, un’ultima considerazione: ove fosse nominato un commissario, sostituirebbe gli organi comunali (Consiglio, Giunta, Sindaco) con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, anche se non verrebbero certo intraprese operazioni di particolare importanza; quindi il Comune non si blocca affatto (ne abbiamo avuto esperienza nel recente passato) né, contrariamente a quanto si dice, si fermerebbero i lavori della nuova scuola media.

Siamo proprio sicuri che 3 o 4 mesi di commissariamento siano una prospettiva peggiore del governo di una maggioranza spaccata al suo interno?

Boratto, i motivi di una rovinosa caduta

Mercoledì 17 aprile i Consiglieri di minoranza del gruppo Progetto San Martino (Zen, Campagnolo, Marostica e Resoli) si sono dimessi dal loro incarico, provocando – assieme a parte dei consiglieri di maggioranza – il crollo della giunta a San Martino di Lupari e in particolare del Sindaco Boratto. Nonostante l’atteggiamento vittorioso che l’ex sindaco vorrebbe cercare di far passare attraverso i media locali e i social, i motivi della sua caduta nascono da lontano e hanno guidato la scelta di Progetto San Martino che sintetizza le proprie ragioni come di seguito:

  • La caduta delle giunta rappresenta solo l’atto finale di un logoramento progressivo della compagine di maggioranza, che da subito ha cominciato a perdere pezzi e che è arrivata fino ad oggi unita probabilmente solo dalla volontà di rimanere nelle postazioni di governo (in poche parole, “attaccamento alla poltrona”).
  • È stata la compagine di maggioranza stessa a creare questa situazione, ed in particolare l’ex sindaco Boratto, che da una parte dichiara che il bene della comunità deve prevalere sulle logiche politiche – elettorali, mentre dall’altra (per motivi propagandistici ed elettorali) ha tolto le deleghe a tutti i consiglieri di maggioranza che non correranno al suo fianco alle prossime elezioni amministrative (depotenziando quindi già l’operatività della giunta e accentrando su di lui e su pochi altri fedelissimi tutti i poteri); come spesso accade “predica bene ma razzola male”.
  • Era doveroso che i cittadini sapessero che non esiste più la compagine di maggioranza che ha governato – secondo noi con discutibili risultati – negli ultimi 10 anni e che non esiste più l’asse Boratto – Conte
  • Nel caso in cui i consiglieri di Progetto San Martino non si fossero dimessi, la giunta sarebbe rimasta in piedi grazie alla loro presenza; Progetto San Martino ritiene questo aspetto inaccettabile, dato che ne ha da sempre criticato l’operato e data la mancanza di rispetto dimostrata in questo anni dalla maggioranza ed in particolare dal sindaco nei confronti del ruolo svolto dalle minoranze (esemplificativo è l’eliminazione degli spazi da sempre dedicati alle minoranze nel notiziario comunale).
  • Era doveroso mettere in risalto l’incapacità di dialogo del sindaco nei confronti di qualsiasi persona che non ne condivida il pensiero, incapacità più volte dimostrata nei confronti dei cittadini e delle minoranze, ma adesso evidente anche nei confronti dei propri collaboratori di maggioranza.
  • Progetto San Martino è certo che questo atto non porterà alcun problema alla normale operatività del Comune di San Martino di Lupari.
  • Le opere – peraltro attivate solo in prossimità delle elezioni sempre con mero interesse elettorale – non risentiranno di detta mancanza. I nastri li può tagliare anche il Commissario perché questa è apparenza e non sostanza!

La forza del dissenso

PROGETTO SAN MARTINO – DIMISSIONI DEI PROPRI CONSIGLIERI

I Consiglieri del gruppo di opposizione Progetto San Martino hanno oggi rassegnato le dimissioni dalla carica.

“Abbiamo sempre contestato e proposto una forma di opposizione alla politica di questa Amministrazione ed alle modalità autoritarie con cui è stata attuata” hanno dichiarato i consiglieri dimissionari di Progetto San Martino.

“Le recenti revoche delle deleghe di alcuni assessori e consiglieri, dopo che per 5 anni la maggioranza ha parlato con la sola voce del Sindaco, hanno evidenziato una spaccatura, frutto solo di scelte personalistiche per scopi elettorali.

Ritentiamo che la Città di San Martino di Lupari non meriti di essere strumentalizzata ai fini di propaganda elettorale e finalmente possiamo dire che anche la maggioranza – che già aveva perso numerosi pezzi durante quest’ultimo mandato – si è resa conto dall’infruttuosa deriva personalistica che ha mortificato il dialogo e il confronto”.

Avv. Pierfrancesco Zen – Capogruppo
Dott.ssa Laura Marostica
Avv. Rossella Resoli
Ing. Diego Campagnolo

#8. TASI: a quando le dimissioni del Sindaco?

Sì, cari compaesani, è stata proprio questa la domanda che è stata posta ieri dai consiglieri di minoranza al sindaco Gerry Boratto. Certo, sembra una domanda azzardata, ma ve ne spieghiamo il senso.

Tutto nasce dalla scelta delle aliquote della TASI da parte della maggioranza, che vi riportiamo qui: Tabelle_aliquote_TASI (cliccare per visualizzare).

Come potete ben vedere:

L’aliquota per la prima casa è del 2,3 per mille,
molto vicina al massimo consentito,
che è del 2,5 per mille.

L’unica agevolazione (tra l’altro dovuta perché non è che si possa far pagare la TASI a chi fa fatica ad avere i soldi per mangiare ) é quella relativa a persone in accertato stato di disagio economico (con ISEE inferiore a 11000 euro), mentre non viene preso in considerazione nessun tipo di detrazione, ad esempio, per famiglie numerose o in presenza di disabili.

Si è deciso di applicare la TASI anche alle aree edificabili: come mai questa scelta, visto che tali aree sono già soggette ad IMU (a differenza della prima casa) e sono la categoria che meno usufruisce dei cosiddetti “servizi indivisibili”, per i quali la TASI viene riscossa?

Questo, secondo voi,
non è mettere le mani nelle tasche dei sanmartinari?

Non è forse imporre aliquote superiori a quelle minime previste (che sarebbero dell’1 per mille!) alla maggior parte dei cittadini di San Martino di Lupari?
E qui nasce il senso della nostra domanda: il nostro caro amico sindaco ha sempre detto (in campagna elettorale, ma anche in recenti riunioni) che “piuttosto di mettere le mani nelle tasche dei sanmartinari si sarebbe dimesso!” . Allora, perché adesso non dovrebbe dimettersi?!? Il sindaco ha dato le seguenti risposte (può essere che le parole non siano esattamente le stesse, ma il senso è quello che viene riportato)…:
“Considero la richiesta di dimettermi come uno scherzo” ha detto come prima cosa il sindaco…”Certo, sig. Sindaco, sappiamo che per lei una promessa è uno scherzo!” Abbiamo subito pensato in molti…
“Non sono io a mettere le mani nelle tasche dei cittadini ma è Roma ladrona!”, ha poi continuato il sindaco. Scusaci, caro lettore, ma non sembra anche a te che il nostro sindaco stia solo giocando con le parole?!? Non hai l’impressione anche tu che ci stia prendendo per…degli ingenui?!? Non ricordi anche tu che in campagna elettorale lui (e con lui tutta la maggioranza!) aveva promesso di non aumentare / aggiungere tasse ai cittadini?!? La cosa interessante è stato vedere che quando il sig. Boratto diceva queste cose alcuni consiglieri di maggioranza annuivano, come a dire “Bravo Gerry, anche questa volta li hai fregati…”…no, cari consiglieri, ci dispiace, non crediamo che la popolazione di San Martino sia così ingenua!
E da ultimo il sig. Sindaco esprimeva questo concetto: “Abbiamo fatto il possibile per ridurre i costi del Comune, di più non potevamo fare. Adesso siamo costretti a recuperare le risorse per coprire i costi”.

Certo…ma siamo proprio sicuri?!?

E i costi per i fuochi d’artificio, i costi per le feste pre e post elettorali, i costi per le varie inaugurazioni in pompa magna, i costi per i cantieri iniziati e conclusi in tutta fretta entro il giorno delle elezioni per motivi propagandistici (con la conseguenza che i lavori sono fatti male, vedi asfalto della nuova piazza in via Roma che si sta già sfaldando…) non sono forse costi che si possono evitare?!? Ma soprattutto, non era sempre questa la maggioranza che aveva governato nei cinque anni precedenti?!? Non era possibile mettere in piedi interventi strutturali di ampio respiro per ridurre i costi sul medio-lungo termine?!? L’applauso unanime dell’assemblea presente in consiglio dopo che abbiamo fatto notare queste cose fa capire che la gente la pensa come noi!
“Io sono abituato a parlare con le carte in mano” ha affermato il nostro sindaco…Peccato che le carte che il nostro sindaco mostra spesso non dicano quello che poi lui afferma a parole…Diffidate gente, diffidate di chi ha sempre una risposta a tutto e non ammette mai di doversi informare prima di poter dare una risposta!

In conclusione, noi vorremmo ricordare alcune cose:

  1. Il sindaco continua a dire (anche ieri in consiglio comunale l’ha fatto) che lo stato ha rubato a San Martino di Lupari più di 200.000 euro… Quello che noi vogliamo dirvi è che il nostro sig. Sindaco sapeva benissimo di questo prelievo quando faceva le sue promesse elettorali!
    Vi invitiamo a tal proposito
    a leggere il nostro articolo
    ⊕  “Caso IMU: è la solita demagogia?” ⊕ 

  2. L’amministrazione aveva ben chiara la situazione delle casse del comune a maggio, durante la campagna elettorale, quando prometteva di non aumentare le tasse. La normativa sulla TASI, inoltre, è antecedente alle elezioni.

Perciò, quello che maggiormente ci preoccupa non è tanto l’aliquota della TASI elevata, che comunque è sintomo di una gestione amministrativa delle risorse pubbliche poco oculata e molto demagogica, quanto l’atteggiamento del Sindaco e dell’amministrazione, che promettono ed illudono i cittadini pur sapendo di non poter mantenere la promessa!

 La redazione