Seguire la politica ai giorni nostri
è sempre più problematico
Le cause sono molteplici ma, per tutti coloro che hanno un senso civico e civile ancora sensibile, per tutti quelli che seguono queste pagine, il senso dell’affermazione iniziale sarà più facile da comprendere se hanno avuto modo di ascoltare l’ultimo consiglio comunale (30 aprile 2015) o se hanno avuto la pazienza di leggere (per comodità troverete il testo in calce insieme all’ultimo intervento) l’interpellanza del 30 marzo 2015 del Capogruppo Progetto San Martino in relazione alla migrazione del consigliere Conte dal partito della Lega nord a quello di Tosi che parimenti corre alle regionali contro Zaia, suo ex compagno di partito. La risposta ricevuta è stata emblematica. La esaminiamo insieme a voi per capire cosa vuol dire, oggi anche in un medio/piccolo comune far politica ricorrendo alla propaganda, alla mistificazione e alla demagogia. Prove di demagogia e propaganda ne avevamo già avute e molte le abbiamo smascherate. A solo titolo esemplificativo vi ricordiamo gli oltre 30 milioni sbandierati per il polo sportivo e spariti dal bilancio dopo pochi mesi dopo le lezioni. Tuttavia, il 30 aprile u.s. si è andati oltre poiché il ragionamento politico, in questi tempi di grandi mutamenti, deve essere più raffinato della semplice demagogia: deve essere mistificante e sufficientemente ambiguo da lasciare l’ascoltatore confuso. Ecco allora che, a fronte di una necessità (necessità prevista nello statuto e nel regolamento del consiglio comunale) di comunicare la propria appartenenza politica e le variazioni che dovessero – come nel caso del consigliere nonché capogruppo Conte – intervenire nel corso del mandato ricevuto, il sindaco si inventa una risposta che di politico non ha nulla. Una risposta volta a nascondere la realtà e tenere coagulata una maggioranza almeno fino alle elezioni regionali. In tal modo se il proprio rappresentante più importante (Conte, per l’appunto) avrà successo, tutti, o la maggior parte di loro, potranno migrare senza vergogna come supporters di Tosi, viceversa, se il successo non dovesse arridere, molti potranno tornare all’ovile della Lega senza rimpianti. Ma andiamo per ordine, spiegando come questo ragionamento sia sorretto artificiosamente. Innanzitutto, ci viene riferito che non era necessaria alcuna comunicazione di appartenenza perché tutta la maggioranza (12) ha riconfermato la propria fiducia al sindaco e al programma elettorale. E allora? Per anni, e sempre e solo a titolo esemplificativo, la Lega ha appoggiato il programma di Silvio Berlusconi e la sua candidatura. Vuol dire che gli iscritti, nel momento del voto, appartenevano a Forza Italia? A dire del dottor Boratto questa maggioranza è stata eletta in una lista dal nome originale: “Lega nord-Liga veneta-Boratto sindaco”. Si tratta di un nuovo partito?
È questa la chiarezza che viene offerta ai propri elettori? Forse è un modo, peraltro non molto originale, di sfruttare l’ignoranza, il non coinvolgimento nelle questioni politiche di gran parte della popolazione. In fin dei conti, si dice, il sindaco è rimasto lo stesso! Tuttavia non c’è chi non possa comprendere che non è indifferente se una persona rimane in uno schieramento piuttosto che in un altro. Non è indifferente che Tosi, prima leghista, si metta a capo di una coalizione che si autodefinisce moderata. Bisogna avere, però, il coraggio di dichiararlo senza mistificare la realtà. Del resto se anche il nostro statuto e il nostro regolamento prevedono la necessità di definire la propria appartenenza, un motivo razionale ci deve pur essere: la trasparenza e l’informazione a favore dei propri cittadini! La risposta del sindaco, con un’arroganza che ci è nota, vuole aggirare l’ostacolo. Ma vi è di più e di peggio. Sempre nella stessa risposta, degna dei migliori romanzi di fantapolitica, gli estremisti siamo noi, noi di progetto San Martino che denunciamo questo modo opaco di comportarsi. Siamo noi che osiamo chiedere chi è il nostro avversario politico. Abbiamo usato una parola tremenda (“avversario politico” per l’appunto) che la direbbe lunga su chi siamo. Ma le considerazioni che vengono dalla dichiarazione del sindaco sono lì, a riprova del fatto che chi le ha pronunciate non ha nemmeno preso lontanamente in considerazione cosa sia la dialettica e men che meno quella che, da Heghel in poi, è stata definita dialettica del pensiero, dialettica politica. Del resto, per cinque anni nessuno lo ha contraddetto, non è abituato ad avere voci fuori dal coro (chi ha assistito ai consigli comunali di questi tempi e alle votazioni avrà potuto ammirare la compattezza di un gruppo di persone che non sentiamo mai parlare o avere idee personali, molti cittadini ci chiedono se siano umani o semplicemente si tratti di comparse aggregate per votazioni bulgare). Ed ancora. Nella sua nuova veste di moderato ci ha comunicato che siamo persino autorizzati a presentare 2/3 giorni prima del consiglio comunale delle interrogazioni in modo da avere durante lo stesso consiglio le risposte. Ebbene, è la prima volta – e ne prendiamo positivamente atto, forse fa parte di un ravvedimento o di una svolta politica – che ci viene riferito questo concetto perché, e tutti ne siamo testimoni, in molteplici occasioni ha pubblicamente dichiarato di voler dare risposte alle nostre richieste di chiarimenti al consiglio successivo sfruttando un regolamento non aggiornato (altro argomento su cui vanamente, da mesi, stiamo cercando di sensibilizzare la maggioranza). Ne prendiamo atto, ma certo è demagogico e strumentale ora, dire che siamo “Progetto delle interrogazioni” sbeffeggiando chi ha, e ha avuto fino ad ora, come unico strumento, per interfacciarsi e costringere la maggioranza a risposte serie e comunque documentali (e in quanto tali comprensibili da tutti): quello dell’interpellanza. Probabilmente la realtà è che la serie di domande – proposte fin dal primo consiglio comunale – iniziano ad infastidire la maggioranza. Dubitiamo che si tratti di un cambio di mentalità e di una richiesta di collaborazione che ci piacerebbe anche dare su argomenti condivisi o condivisibili (in più occasioni, se il documento da votare era comprensibile e positivo per la collettività, lo abbiamo votato senza indugio). Se così fosse e si trattasse di voglia di condivisione, il materiale su cui discutere e riflettere dovrebbe esserci consegnato ben prima delle usuali 48 ore (per amor di verità in questo ultimo consiglio comunale qualche ora in più c’è stata concessa).
La vera collaborazione va preparata con un’informazione adeguata e fornita per tempo. Del resto che si tratti di demagogia o comunque di un atteggiamento strumentale lo abbiamo potuto constatare anche quelle volte in cui la maggioranza ha cambiato programmi e magari, senza ammetterlo, ha sposato idee nostre o che non facevano parte della loro programmazione elettorale. Ad esempio se, invece del mega polo sportivo irrealizzabile, ora verranno realizzate una o più tensostrutture (argomento che in campagna elettorale in più occasioni abbiamo portato avanti), forse sarebbe opportuno un riconoscimento, con umiltà, di un’errata progettualità. La collaborazione nasce da un rapporto di pari dignità e di verità. Siamo pronti a verificarla, per ora registriamo furbizie da prosecuzione della campagna elettorale: peccato – viene spontaneo rammaricarsi – che alle regionali non si possa votare “Lega nord-liga veneta- Boratto sindaco”! Una lettura o rilettura consigliata a tutti: “La fattoria degli animali” di Orwell.
Il Capogruppo di Progetto San Martino
Consiglio Comunale del 30 marzo 2015
Il capogruppo di progetto San Martino, consigliere Zen, ha presentato un’interpellanza in merito alla situazione della Lega sanmartinara e alla regolarità della convocazione dei capigruppo e, conseguentemente, del funzionamento del consiglio comunale, dopo la spaccatura fra Tosi e Salvini.
[ Vedi l’interpellanza presentata dal Capogruppo di Progetto San Martino… ]
[ Vedi risposta all’interpellanza da parte del Segretario generale e del sindaco… ]
Consiglio Comunale del 30 aprile 2015
Dichiarazione e contestuale interpellanza del Capogruppo di Progetto San Martino
Le risposte ricevute questa sera non possono certo soddisfare chi conosce, o dovrebbe conoscere, lo statuto e il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Abbiamo chiesto di rispondere su un argomento e, come spesso accade, avete risposto con un altro e, comunque, non avete risposto a questa semplice domanda che riassumo: il consigliere capogruppo Conte ha/aveva il 23 marzo 2015 (o prima) inviato una comunicazione di fuoriuscita dal gruppo lega nord come si era letto sulla stampa? Si è formato un nuovo gruppo in consiglio comunale? La risposta era all’evidenza essenziale. Infatti, l’articolo 36 dello statuto prevede espressamente come organi istituzionali sia la figura dei gruppi consiliari sia dei capogruppo. Questo ruolo istituzionale è altresì previsto nel titolo secondo, capo secondo, articoli 8, 9 e 10, del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Non si comprende come mai da qualche mese persino gli inviti e le verbalizzazioni sono mutate. Si parla sempre e solo di consiglieri, non più di capogruppo e, quel che è peggio per il cittadino elettore, non più di gruppo consiliare. Poiché nello statuto e nel regolamento “i singoli gruppi devono comunicare per iscritto al segretario comunale il nome del capogruppo, entro il giorno precedente la prima riunione del consiglio neo eletto… Con la stessa procedura dovranno essere segnalate le variazioni della persona del capogruppo” e ancora il comma cinque ci dice che “della costituzione del nuovo gruppo deve essere data comunicazione per iscritto al presidente del consiglio, da parte dei consiglieri interessati.” Orbene, poiché questa comunicazione non è stata data pensavamo di poter proclamare, questa sera, che, questa maggioranza, tutti compresi, appartiene alla Lega Nord. Questa sera, invece, abbiamo appreso che tutti i consiglieri di maggioranza aderiscono ad una diversa lista “lega nord- Boratto sindaco”! Ma chi si vuole prendere in giro? È un nuovo partito? Non siete stati eletti in una lista civica ma nella Lega Nord! Fedeltà al programma e al sindaco non significa dichiarazione di appartenenza: non siete nati come civica! Poiché il segretario comunale, come sopra si è detto e dimostrato, deve accogliere le comunicazioni di appartenenza, pena ne consegue la soppressione di fatto e il mancato riconoscimento di organi istituzionali, e poiché anche le variazioni devono essere segnalate, il gruppo Progetto San Martino chiede che da oggi in poi vengano verbalizzate correttamente sia le convocazioni dei capogruppo che le loro riunioni – con la precisazione dei gruppi di appartenenza – sia i verbali del consiglio da un po’ di tempo cambiati. Il gruppo Progetto San Martino chiede al segretario comunale di assumere tutti i provvedimenti per far rispettare lo statuto e il regolamento, nella forma e ancor più nella sostanza. È un dovere istituzionale, fondamentale insieme a quello del rispetto della Costituzione. Lo statuto è fonte normativa subprimaria e il regolamento è fonte secondaria ma sempre fonte normativa. Riteniamo che cambiare le prassi di compilazione delle delibere e degli inviti sia, in questo caso e in questo momento, un atto di mistificazione al pari di dichiarare di appartenere a questa nuova formazione (“Lega nord – Boratto sindaco”), un modo per nascondere alla cittadinanza il proprio nuovo credo, per non dire – almeno fino alle prossime elezioni regionali – da che parte si sta. Forse dovremmo essere noi ad informare i Vostri elettori o ex elettori? Quanti di voi, consiglieri di maggioranza, confermate la fiducia al governatore Zaia e al segretario federale Salvini? Certo per rispondere occorre un po’ di coraggio e coerenza.
Il Capogruppo di Progetto San Martino
La redazione